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Punto nascita Termoli. Tar conferma sospensiva, per ora nessuna chiusura

Confermata la prima sospensiva dell’8 luglio scorso. Contro il provvedimento di chiusura i sindaci della zona che avevano fatto ricorso opponendosi alla decisione del commissario regionale alla sanità. Nuova udienza ad aprile 2020. L'ORDINANZA

26 LUG - Con ordinanza n. 152/2019, depositata oggi 25.7.2019, il Tar Molise ha accolto la domanda cautelare spiegata nel ricorso proposto dai Sindaci del basso Molise e da numerose donne in gravidanza e confermato la sospensione dei provvedimenti della struttura commissariale e della Asrem che avevano disposto la chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale San Timoteo di Termoli.
 
La notizia la danno gli avvocati Vincenzo Iacovino e Massimo Romano, che hanno seguito la vicenda per contro dei ricorrenti contro la decisione di chiudere il presidio adottata  a fine giugno dal commissario alla Sanità per il Molise, Angelo Giustini.
 
 
Il Collegio ha confermato quindi la misura cautelare già accordata lo scorso 8 luglio, sospeso i provvedimenti impugnati e fissato l’udienza pubblica per il prossimo 8 aprile 2020.
 
Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Iacovino e Romano, secondo quali “il Tar ha condiviso il rischio che le carenze censurate nel ricorso, quali la mancanza degli accordi di confine, non consentissero di individuare, nel breve periodo, scenari assistenziali alternativi. Dunque la riapertura del Punto Nascita è stato riconosciuto quale rimedio decisivo per garantire un diritto non altrimenti realizzabile”.
 
“A questo punto – sottolineano ancora i due legali - grazie all’entrata in vigore del Decreto Calabria che ha sbloccato il turn over, e soprattutto grazie all’accoglimento della sospensiva da parte del Tar, è alla portata l’obiettivo di sopperire a tutte le carenza di organico che hanno indotto i commissari e l’Azienda a disporne la chiusura. L’auspicio è che fino ad aprile si possa aprire uno scenario di cambiamento effettivo delle condizioni del reparto, nell’interesse generale di tutti i cittadini.”
 
Ricordiamo che sulla vicenda erano anche intervenute le Società Scientifiche dell’area Ostetrica e Ginecologica, Neonatologica e Pediatrica (Aogoi, Sigo, Sin e Sip) definendo come “inadeguata e pericolosa la scelta di tenere aperto un reparto con meno di 500 parti l’anno”

26 luglio 2019
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