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Punto nascita San Timoteo Termoli. Bartolazzi (Sott. Salute): “Resterà garantito Pronto Soccorso h24 e consulenze urgenti”

"Nel 2017 il volume di attività si è attestato a 440 parti, sceso, nel 2018 addirittura a 355. Contestualmente si è assistito ad un tasso di cesarizzazione persistentemente elevato. Il Comitato Percorso Nascita nazionale, nell'esprimere parere positivo alla deroga per Isernia, lo ha tuttavia condizionato alla chiusura del PN di Termoli". Così il sottosegretario alla Salute ha risposto ieri all'interrogazione di Rostan (LeU).

05 LUG - "Il Comitato Percorso Nascita nazionale, nell'esprimere parere positivo alla deroga per Isernia, lo ha tuttavia condizionato alla chiusura del PN di Termoli. La struttura commissariale ha garantito presso il Presidio Ospedaliero di Termoli il potenziamento delle funzioni ambulatoriali di visita, ecografia e diagnostica pre-natale, monitoraggio pre-parto e controlli post-partum. Inoltre, ha dato assicurazione che continueranno ad essere garantite presso il Pronto Soccorso h24 le consulenze urgenti, da parte del personale specialista in Ostetricia e Ginecologia che, in caso di situazione critica, potrà assicurare il trasferimento assistito verso il punto nascita appropriato nell'ambito della rete aziendale integrata materno-infantile, nonché l'assistenza in regime di ricovero ai pazienti in età pediatrica".
 
Così il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali all'interrogazione di Michela Rostan (LeU) sulle iniziative per evitare la chiusura del punto nascita dell'Ospedale San Timoteo del Molise.
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Bartolazzi:
 
"Si premette che il Punto Nascita (PN) dell'Ospedale S. Timoteo di Termoli ha presentato, a partire dall'anno 2011, una tendenziale diminuzione dei volumi di attività, che, dopo il 2013, lo ha reso « substandard» rispetto ai requisiti previsti dall'Accordo del 16 dicembre 2010.
Infatti, nel 2017 il volume di attività si è attestato a 440 parti, sceso, nel 2018 addirittura a 355. Contestualmente alla riduzione dei volumi di attività si è assistito ad un tasso di cesarizzazione persistentemente elevato rispetto alla media italiana (che si attesta al 32,8 per cento), con oscillazioni nei vari anni tra il 2011 al 2018 con percentuali tra il 37,3 per cento e il 41 per cento.
Va precisato che nonostante nel Molise i PN substandard fossero, oltre che quello di Termoli, anche quello di Isernia, nel dicembre 2017, la regione ha richiesto parere di deroga esclusivamente per il PN di Isernia. Il Comitato Percorso Nascita nazionale, nell'esprimere parere positivo alla deroga per Isernia, lo ha tuttavia condizionato alla chiusura del PN di Termoli.
 
A riprova della necessità di tale condizione, valgano i seguenti motivi. Il trend della popolazione residente in Molise è in diminuzione: (al 31 dicembre 2016: 310.449 abitanti; al 31 dicembre 2017: 308.493 abitanti), così come l'indice di natalità (da 7,5 nel 2002 a 6,9 nel 2017).
Al contempo, pur in presenza di ben 3 punti nascita nella regione, i dati di mobilità passiva hanno evidenziato che, nel 2016, 140 donne del bacino di utenza di Isernia hanno partorito presso i Punti Nascita di Capua o di Cassino: tutto ciò senza che il PN di Termoli evidenzi particolari situazioni di disagio orografico.
Il Comitato Percorso Nascita, dunque, nell'esprimere la deroga per il PN di Isernia, ha anche richiesto l'attivazione di accordi inter regionali per l'accoglienza delle partorienti anche presso i PN dell'Abruzzo, visto che si era, nel frattempo, registrata mobilità passiva anche verso Vasto.
È stato, inoltre, suggerito alla regione di effettuare una valutazione comparativa tra i costi di questa notevole mobilità passiva e gli oneri connessi alla gestione di un PN. 
 
Infine, è stato fortemente raccomandato che, alla dismissione del PN di Termoli, segua l'attivazione di un percorso che preveda il potenziamento di tutte le attività connesse alla fase pre e post-partum (eventuale attivazione di pronto soccorso ostetrico h24, visite ostetriche ambulatoriali secondo il calendario della gravidanza, esami diagnostici, compreso ecografie, monitoraggi CTG, corsi di preparazione al parto, assistenza alle puerpere e al neonato, potenziamento delle attività consultoriali, e altro) in modo da accompagnare le donne nel peripartum cioè in quelle fasi della gravidanza e del puerperio, che rappresentano momenti estremamente delicati nei quali la presa in carico da parte di strutture ambulatoriali e/o consultoriali è estremamente opportuna e doverosa verso le future madri e le madri.
 
Tali raccomandazioni sono state recepite dalla struttura commissariale che, infatti, ha garantito presso il Presidio Ospedaliero di Termoli il potenziamento delle funzioni ambulatoriali di visita, ecografia e diagnostica pre-natale, monitoraggio pre-parto e controlli post-partum.
Inoltre, la struttura commissariale ha dato assicurazione che continueranno ad essere garantite presso il Pronto Soccorso h24 le consulenze urgenti, da parte del personale specialista in Ostetricia e Ginecologia che, in caso di situazione critica, potrà assicurare il trasferimento assistito verso il punto nascita appropriato nell'ambito della rete aziendale integrata materno-infantile, nonché l'assistenza in regime di ricovero ai pazienti in età pediatrica.
Sempre nell'ottica di garantire la sicurezza delle cure, è stato previsto, infine, un costante monitoraggio del percorso clinico-organizzativo così articolato e predisposti meccanismi di controllo dei rischi in questa fase di adattamento della nuova articolazione organizzativa".
 
Giuseppina Occhionero (LeU), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta, segnalando che non è possibile invocare ragioni legate alla sicurezza delle partorienti per motivare la chiusura di un punto nascita quando proprio tale chiusura pone le donne in una situazione di rischio, in presenza di situazioni emergenziali. Ricorda che il punto nascita di Campobasso si è dichiarato non pronto a ricevere l'utenza che finora si è rivolta all'Ospedale di Termoli e che quello di Vasto si trova in un'area che vede quadruplicare gli abitanti durante la stagione estiva. Evidenzia, quindi, la necessità di prevedere una deroga alla normativa che fissa un numero minimo di nascite all'anno per punto nascita, tenuto conto della specificità della regione Molise. Segnala, inoltre, che occorre superare il blocco del turn over per le regioni in piano di rientro ed effettuare maggiori investimenti in ambito sanitario.
In conclusione, ribadisce che la deroga andrebbe introdotta in tempi assai rapidi in ragione dell'aggravamento della situazione che viene a determinarsi nel corso della stagione estiva. 

05 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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