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Molise. Il presidente Toma al ministro Grillo: “Il Commissario alla sanità devo essere io”

Il presidente della Regione, priva di commissario da quando ci sono state le elezioni 5 mesi fa, non vuol sentire ragioni: “Ogni settimana mi viene proposto un Commissario diverso e ogni volta ribadisco la mia posizione, è quasi diventata una barzelletta. Questa mancata nomina sta creando solo danni”. E poi scrive anche al premier Conte: "Far coincidere le due cariche “garantisce continuità e forza all’azione di risanamento” del sistema sanitario".

13 SET - “Ho una relazione delle strutture sanitarie regionali e dell'Asrem che conservo ancora in un cassetto e che prima o poi tirerò fuori sui danni che la mancata nomina del Commissario ad Acta sta creando". Fermo e deciso il presidente della Regione Molise, Donato Toma, si legge sull’Ansa, su quanto sta accadendo a cinque mesi dalla sua nomina a Governatore e la naturale decadenza da questa funzione dell'ex Governatore, Paolo di Laura Frattura.
 
"Rispetto il Governo - ha aggiunto – ma voglio essere rispettato, ho cercato di far capire alla ministra alla Sanità e al suo capo di Gabinetto che il Molise deve avere un presidente che fa anche il commissario alla sanità. Ogni settimana mi viene proposto un Commissario diverso e ogni volta ribadisco la mia posizione, è quasi diventata una barzelletta.

"Mi va bene tutto - ha commentato - purché sia un sub commissario. Il presidente del Molise, suo malgrado, deve essere Commissario. Stiamo ragionando da cinque mesi - ha concluso – se andiamo avanti così dovrò fare qualche passo ulteriore".
 
Il presidente Toma ha poi inviato una lettera al Governo. Qui di seguito il testo integrale:
 
“Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, lo scorso 23 maggio, con nota Prot. 68693, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ho espresso la necessità di procedere alla nomina del nuovo Commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Molise in esito ai risultati delle nuove elezioni amministrative, candidandomi a ricoprire tale ruolo in coerenza con il disposto normativo attualmente vigente (L. 232/2016, comma 395) che consente ai Presidenti di Regione di ricoprire anche il ruolo di Commissari ad acta per la sanità in presenza di un Piano di rientro, prassi invalsa fin dalla prima nomina commissariale (sancita il 27 marzo 2007) di far coincidere nella stessa persona il commissario ad acta ed il presidente della giunta regionale rispondeva proprio allo scopo di bilanciare l’esautorazione delle competenze e prerogative spettanti in materia sanitaria alla regione con l’affidamento delle stesse ad un soggetto che sia comunque espressione della rappresentatività democratica del corpo elettorale regionale.
 
Far coincidere le due cariche “garantisce continuità e forza all’azione di risanamento” del sistema sanitario, come pienamente condiviso dai Presidenti delle Regioni italiane durante la seduta della Conferenza delle Regioni e della Province autonome tenutasi lo scorso 8 Agosto, durante la quale ho esposto la situazione in cui versa attualmente la nostra regione.

Mi preme sottolineare che la riorganizzazione sanitaria non può e non deve essere basata solo su criteri numerici e di mera economia, ma deve saper conciliare questi ultimi con le esigenze e le caratteristiche di ciascun territorio. Questa logica può essere applicata solo da chi vive realmente e pienamente le esigenze del territorio. Inoltre, la nomina di un Commissario ad acta esterno rappresenta un ulteriore aggravio di spesa per una Regione che è già in piano di rientro, esborso che va ad aggiungersi a quello, già cospicuo, sostenuto per il Sub Commissario ad acta.
 
In data 31 Luglio u.s., durante la seduta del Consiglio regionale, è stata approvata una Mozione nella quale si impegna “il Presidente della Giunta regionale a farsi portavoce, presso il Governo, delle istanze espresse nel presente atto, sollecitandolo a porre fine alla situazione di grande impasse in cui versa la sanità molisana”. Tale Mozione, che pure si allega, è stata trasmessa, oltre che al Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri della Salute e dell’Economia e della Finanze, che affiancano la Regione Molise nell’attuazione del Piano di rientro, all’attenzione dei rispettivi Ministri.
 
Si evidenzia come la mancanza della figura del Commissario ad acta sta causando una paralisi istituzionale che comporta lo stallo di tutte le procedure necessarie all’attuazione del Piano operativo per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale poiché i relativi adempimenti, oggetto di esame e controllo da parte dei succitati Ministeri, richiedono una tempistica di attivazione ben definita, soprattutto tenuto conto del fatto che, ad oggi, in virtù della mancata nomina il Molise non è neppure presente ai Tavoli tecnici.
 
Invio, in allegato, la nota a firma congiunta del Direttore Generale della Salute della Regione Molise e del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria della Regione Molise (ASREM) nella quale sono elencate tutte le criticità causate dall’assenza della figura del Commissario ad acta.
È un dovere morale di chi, come me, come Voi, ha l’onore di rappresentare i cittadini italiani nella gestione della cosa pubblica senza creare discriminazioni di sorta, tutelare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Certo di ottenere risconto alla presente, saluto cordialmente”.

13 settembre 2018
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