Molise, 7 mesi di attesa per una risonanza magnetica. Cittadini (Aiop): “Vicenda emblematica, serve riforma Ssn”
L’impegnativa chiedeva l’esame “nel più breve tempo possibile; se differibile entro 72 ore”, ma al Cardarelli di Campobasso l’attesa è di 7 mesi. Per la presidente dell’Associazione ospedalità privata, “criticità come i tempi infiniti per una prestazione, la mobilità passiva non fisiologica e la rinuncia alle cure” vanno affrontate con una riforma di sistema “che valorizzi tutte le sue componenti. Le strutture accreditate sono pronte a dare il proprio contributo”.
28 MAR - Sette mesi di attesa all'ospedale Cardarelli di Campobasso per effettuare una risonanza magnetica alla prostata, nonostante il medico di base abbia scritto nell'impegnativa “nel più breve tempo possibile; se differibile entro 72 ore”, specificando nel quesito diagnostico “pregresso k prostata”. È quanto denuncia all'Ansa un paziente molisano dopo aver effettuato la prenotazione al Cup dell'Azienda sanitaria regionale (Asrem). “Chi ha possibilità economiche può rivolgersi, pagando, a strutture private, ma chi non può farlo è destinato a subire passivamente le inefficienze di un Sistema sanitario carente, confidando solo nella buona sorte. Purtroppo, però, non si può vivere di speranza”, ha dichiarato il paziente all’Ansa.
Su quanto accaduto al paziente molisano è intervenuta, con una nota, Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, definendo la vicenda “emblematica del drammatico fenomeno delle liste d’attesa. Serve una riforma strutturale del Servizio Sanitario Nazionale, perché criticità come i tempi infiniti per potere avere garantita una prestazione, la mobilità passiva non fisiologica e la rinuncia alle cure vengano finalmente affrontati in maniera strategica”.
“Per tutelare i pazienti e i valori di universalità, equità e solidarietà del nostro SSN – continua Cittadini – è improcrastinabile una riforma di sistema, di alto profilo, che valorizzi tutte le sue componenti. Auspichiamo che l’intervento normativo annunciato dal Ministro della Salute Schillaci segua questa direttrice, poiché, come Aiop, rappresentiamo una componente del sistema che può contribuire in maniera determinante alla risoluzione di queste criticità”.
“Abbiamo potenzialità inespresse – evidenzia la presidente dell’’Associazione italiana ospedalità privata - e possiamo rispondere puntualmente alla domanda di salute della popolazione: è sufficiente abrogare il vincolo di spesa previsto dal Dl 95/2012 e restituire autonomia programmatoria alle Regioni che, come noi, condividono l'esigenza di superare, definitivamente, meccanismi anacronistici e illogici. Condividiamo, inoltre, l’esigenza di controllare l’accesso a prestazioni inappropriate, anche attraverso il coinvolgimento delle Società Scientifiche, nonché quella di perfezionare la condivisione delle agende tra le due componenti, di diritto pubblico e privato, del SSN. Le strutture accreditate sono, come sempre, disponibili e pronte a garantire il proprio contributo” conclude Cittadini.
28 marzo 2023
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