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118. La determina ASUR Marche offende i medici

24 MAG - Gentile Direttore,
in data 8 maggio, dopo lunga e penosa malattia, leggasi contrattazione, l’ASUR Marche ha pubblicato la determina 245 con cui si intende normare il ruolo dei medici convenzionati del 118 marchigiano durante il loro secondo lavoro, cioè durante tutto il periodo in cui non vengono impegnati sul territorio nel loro ruolo precipuo di intervento su ambulanza in ambiente extra ospedaliero.

La contrattazione della parte pubblica è stata condotta con sigle sindacali (FIMMG e SNAMI) che annoverano tra le loro fila pochissimi medici del 118 e, l’accordo partorito – nei fatti – verrà ben accolto da tutti tranne che dai medici del 118 e, molto probabilmente purtroppo, anche dai pazienti.

La parte pubblica intende utilizzare il medico convenzionato del 118, durante i tempi di “stand-by” in cui egli non è impegnato in un intervento extra ospedaliero, per visitare e trattare i pazienti afferenti nei Pronto Soccorso. E’ un’attività che facciamo già da almeno venti anni e molto abbiamo contribuito nel tentativo di smaltire le estenuanti attese dei pazienti, nonostante si trattasse di un effettivo doppio lavoro facoltativo. E l’abbiamo sempre fatto in virtù di accordi locali, più o meno farraginosi, sicuramente mai particolarmente remunerativi. Possiamo orgogliosamente gridare che abbiamo volentieri contribuito a non fare affondare la barca senza mai trincerarci dietro il famoso “….non è compito mio….”.

L’ASUR Marche intendeva, giustamente, omogeneizzare su tutta la regione questa e altre nostre attività accessorie. La parte pubblica ha ideato un accordo, oserei dire, un po’ “ retro’”, dell’800, con una retribuzione “ a cottimo” del medico di 118. In particolare ha stabilito un “prezzario del cittadino” con cui si definisce il suo valore pari a 10 euro.  Per ogni paziente visitato e trattato in Pronto Soccorso il medico convenzionato del 118  verrà retribuito con tale cifra.

Il nostro sindacato – SMI – ha inutilmente tentato di promuovere un accordo di tipo qualitativo, e, sia ben inteso, senza maggior richiesta di denaro e senza far venir meno la volontà di collaborare.

Questi 10 Euro a paziente offendono tutti: offendono noi medici di 118 (ma avrebbero dovuto offendere anche i rappresentanti delle altre sigle sindacali, medici anch’essi, no?). I pazienti non hanno un valore economico, il paziente non è una malattia e basta da liquidare prima possibile per poter passare ai 10 euro successivi e via in questa diabolica catena di montaggio. Il paziente è un’anima in un corpo che sta soffrendo, non un numero in accredito su un conto corrente.

Il medico è un professionista che esegue un lavoro di tipo misto, cioè che impegna sia attività intellettuale basata su sintesi di conoscenza sia attività fisica basata su atti a lui deputati. L’errore che si vorrebbe limitare fino a zero non potrà mai essere zero se il medico verrà condizionato a lavorare, come, su una catena di montaggio. Perché questo è l’accordo raggiunto: “spicciati, che più pazienti visiti più 10 euro ti diamo”. Noi rifiuteremo anche 50 euro a paziente.

Cari signori di ASUR scoprirete che molti medici del 118 diranno no a questo meccanismo zoppo e, in prima battuta, si rifiuteranno di collaborare in Pronto Soccorso.

Noi abbiamo ancora una grande fortuna: quando i cittadini chiamano il 118 e ci chiamano nelle loro case, nelle fabbriche, nei luoghi di divertimento, nelle case di riposo , nelle strade , essi ci chiedono una cosa sola: salute. E nel tentativo di garantirne loro il più possibile noi svolgiamo con abnegazione e competenza il nostro dovere. Ed i cittadini lo vedono, e ancora ci ringraziano, ci offrono il caffè, ci abbracciano, scherzano, piangono con noi, potrei dire, ci accarezzano. Noi dopo tanti anni ancora ci commuoviamo per queste cose, ed è per questo motivo che non siamo in grado di stabilire il prezzo del paziente.

Alessandro Valli
Medico Emergenza Territoriale
Convenzionato ASUR Marche AV3
Delegato del Sindacato Medici Italiani (SMI), Regione Marche


24 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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