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Covid. Marche presenta benefici della ventilazione meccanica controllata nelle scuole: “Rischio contagio ridotto dell’80%”

Presentato il primo studio pilota nella Regione, unica in Italia ad avere investito negli impianti che consentono il ricambio dell’aria (6 o più ricambi-ora). Acquaroli: “Continueremo ad investire in questa direzione. La salubrità dell’aria e la qualità degli ambienti in cui vivono i nostri ragazzi sono fondamentali per contrastare il Covid ma anche altre patologie respiratorie”.

23 MAR - “Con la massima portata di ricambio dell’aria, (6 o più ricambi-ora), gli impianti di Ventilazione meccanica controllata (Vcm), installati in un ambiente chiuso abbattono più dell’80% il rischio di infezione da Sars CoV-2”. Questo il risultato annunciato dalla Regione Marche sulla base di uno studio condotto dalla Fondazione David Hume in collaborazione con la Regione stessa.

Unica in Italia, la Regione Marche fin dal gennaio 2021 ha investito risorse proprie, 9 milioni di euro, per installare impianti di VCM nelle scuole marchigiane e ha destinato ulteriori 3 milioni per adibire le aule con sanificatori.

I possibili vantaggi di questo sistema sono stati presentati negli scorsi giorni dal professor Luca Ricolfi, presidente della Fondazione Hume e docente di Analisi dei dati all'Università di Torino, e dal professor Giorgio Buonanno, docente di Fisica Tecnica Ambientale all'Università di Cassino e alla Queensland University.

L’indagine, svolta dal 13 settembre 2021 al 31 gennaio 2022, ha coinvolto 10.441 classi marchigiane, di cui 10.125 senza impianto e 316 con impianto Vmc (al momento di inizio dello studio erano 500 le classi con impianti VCM installati).

“Lo studio ha evidenziato che l’impatto della Vcm – ha affermato il professor Luca Ricolfi – nell’abbattere la carica virale nell’aria, è molto forte e statisticamente significativo, oltre che generalizzato, cioè rilevabile in ogni sotto campione annualizzato (come la base provinciale delle scuole, ordine di scuola e composizione della classe). Ma il risultato più significativo registrato è quello dell’impatto della Vcm: maggiore è il ricambio dei volumi dell’all’aria, maggiori sono i risultati della riduzione della contaminazione. Quindi non basta mettere un apparecchio Vcm ma occorre collocarne un numero di portata massima adeguata”.

Si è visto poi che le classi più numerose hanno un rischio individuale sensibilmente più alto del 30-40% di contaminazione rispetto a quelle piccole. “Il fattore di abbattimento assicurato dalla Vcm è paragonabile a quello del vaccino: molto efficace e insostituibile come protezione dalla malattia, ma meno dal punto di vista della trasmissione. In sostanza la VCM, ben fatta, ha una capacità di contenimento della circolazione del virus doppia rispetto al vaccino”, ha detto Ricolfi.

“Quella portata avanti dalla Regione Marche è un’iniziativa virtuosa a livello nazionale – ha aggiunto il professor Giorgio Buonanno – La Vcm è l’unico modo ingegneristico per ridurre il rischio di contaminazione al chiuso. L’errore commesso nella gestione della pandemia è stata quella di considerare la trasmissione del virus solo legata alla diffusione tramite droplet che non sono altro che grosse particelle che cadono in prossimità delle persone infette, contrastata con distanziamento e lavaggio delle mani. Misure che da sole non funzionano perché esiste un terzo meccanismo, ben più importante, che è quello dell’aerosol (goccioline piccole invisibili). Negli ambienti chiusi è quindi essenziale affidarsi alla ventilazione controllata che assicura risultati migliori”.

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha quindi espresso “la volontà di questa Giunta a proseguire nel percorso intrapreso e che ha portato a credere nella VMC. Continueremo a lavorare sull’efficientamento delle aule, approfondiremo il tema, faremo investimenti in tal senso, sulla base delle risorse che si renderanno disponibili, perché crediamo che la salubrità dell’aria e la qualità degli ambienti in cui vivono i nostri ragazzi siano fondamentali per contrastare non soltanto il Covid ma anche le altre patologie respiratorie”.

“Questo è un progetto davvero significativo e importante – ha aggiunto l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – che dimostra non solo quanto la nostra regione sia stata innovativa a livello nazionale ma addirittura internazionale. Questa misura va ad aggiungersi alle altre che abbiamo adottato sempre da precursori: l’uso degli anticorpi monoclonali, la vaccinazione nei palazzetti, non per ultimo la produzione di medicinali anti Covid nella nostra regione a cura di Pfizer: sono stati i 4 pilastri che hanno fatto diminuire la pressione sugli ospedali e contestualmente abbiamo dimostrato come il Servizio Sanitario Regionale ha retto all’urto del covid e ha mostrato la sua particolare efficienza”

23 marzo 2022
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