Chi verifica i progetti regionali del Pnrr? (Marche docet...)
18 FEB -
Gentile Direttore,
è stato
confermato qui su QS due giorni fa che il cosiddetto
Decreto 71 su modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Sistema Sanitario Nazionale sta per essere presentato alle Regioni. Sembra uscita invece fuori dai radar la nuova versione del DM 70 prima uscita in una forma di
bozza e poi ridimensionata dal Ministro a semplice
brogliaccio. In realtà questa revisione del DM 70 presenta caratteri di assoluta continuità con la versione vigente e credo sia solo legittima prudenza istituzionale quella che ha fatto ridimensionare il valore del nuovo documento.
I due Decreti vanno resi integrati e resi coerenti tra loro perchè le scelte dei progetti del PNRR da parte delle Regioni hanno evidentemente bisogno di entrambi i riferimenti. Il DM 71 inquadra tutti gli interventi sui servizi territoriali: Casa della Comunità, Ospedali di Comunità, Centrali Operative Territoriali e telemedicina. Ma il PNRR interviene anche sugli ospedali e nel testo ufficiale il richiamo al DM 70 manca, anche se si ritrova più volte citato nella
scheda tecnica pubblicata su QS.
Qui si pone un problema: mentre l’approvazione del DM 71 è tra gli impegni previsti dal PNRR, il DM 70 non è tra gli strumenti di verifica formalmente previsti. Tanto è vero che per i Piani del PNRR che riguardano la digitalizzazione degli ospedali con DEA di primo e secondo livello le verifiche ministeriali hanno preso in considerazione solo i Piani di riorganizzazione ospedaliera per rafforzare la capacità di affrontare le emergenze pandemiche in applicazione del DL 34/2020.
Questo si desume dal
Documento del Dicembre 2021 del Ministero della Salute sulla attuazione delle misure del PNRR che così scrive: “
In particolare, per quanto concerne la Milestone (EU) attesa per dicembre 2021, Il MdS ha adottato con Decreto Direttoriale n. MDS-DGPROGS-84 del 22/10/2021 il “Piano di riorganizzazione approvato dal Ministero della Salute/Regioni italiane”, relativo ai piani di riorganizzazione presentati dalle Regioni e dalle Province Autonome in attuazione all’art. 2 del DL 34/2020, volti a rafforzare la capacità delle strutture ospedaliere del SSN ad affrontare le emergenze pandemiche. Tale Piano riporta per ciascuna Regione e PA le schede contenenti gli estremi degli atti regionali e ministeriali di approvazione dei Piani di riorganizzazione di cui all’art. 2, del DL 34/2020. Il suddetto Decreto Direttoriale è stato trasmesso ai competenti organi di controllo ai fini della registrazione in data 25/10/2021 ed è stato ammesso a registrazione il 23 novembre 2021 N.2890 come comunicato dalla Corte dei Conti con nota formale prot. N.0024268-25/11/2021.”
Peccato che notoriamente questi Piani di riorganizzazione siano parziali e riguardino esclusivamente gli ospedali interessati al potenziamento delle aree intensive e semintensive. L’impressione pertanto è che il numero di 280 strutture ospedaliere censite come di I e II livello per il progetto PNRR di digitalizzazione degli ospedali (citato anche nel
Documento Ministeriale del 2021) sia venuto al di fuori di una verifica della corrispondenza del loro numero con gli standard del DM 70.
Ne è prova il fatto che il
Masterplan di Edilizia Ospedaliera approvato pochi giorni fa dalla Regione Marche che utilizza anche i fondi del PNRR preveda 13 tra ospedali di primo e secondo livello contro i 10 compatibili con il DM 70 e aumenta il numero di posti letto di terapia intensiva già concordati in sede di applicazione del Dl 34/2020. Evidentemente per la Regione Marche quell’approvazione ministeriale di quel riordino parziale autorizzava a non tener conto del DM 70.
Sembra strano che non ci si renda conto che il forte investimento sulle nuove strutture territoriali previsto dal PNRR rischia di essere vanificato dal permanere di reti ospedaliere ipertrofiche, su cui la politica è riluttante a mettere mano. Per questo abbiamo bisogno di un DM 141.
Claudio Maria Maffei
18 febbraio 2022
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