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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Studi e Analisi

I numeri del cancro in Italia. Nel 2020 stimate 377mila nuove diagnosi. Per le donne 6.000 in più, per gli uomini mille in meno

immagine 8 ottobre - Sono 3,6 milioni le persone che vivono dopo il cancro. Il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492). Nelle donne la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nel sesso femminile il tumore più frequente è quello della mammella, caratterizzato da una prognosi migliore rispetto ad altre neoplasie. IL VOLUME
Sono 377.000 le nuove diagnosi di cancro previste quest’anno nel nostro Paese, 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne (nel 2019 erano, rispettivamente, 196.000 e 175.000). Si stimano, quindi, circa 6.000 casi in più rispetto allo scorso anno, a carico delle donne. Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2020, è il carcinoma della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492).
 
Questi i dati principali rilevati dalla decima edizione de "I numeri del cancro in Italia" curato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), dalla Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap), dalla Fondazione Aiom, da Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e Passi d’Argento e presentato oggi ia Roma all’Istituto Superiore di Sanità.
 
Numero di nuovi casi di tumore (e percentuali sul totale) stimati per il 2020 in base al sesso e per le sedi più frequenti. Sono esclusi i carcinomi della cute non melanomi


 
In particolare, nel sesso femminile, continua la preoccupante crescita del carcinoma del polmone (+3,4% annuo), legata all’abitudine al fumo di sigaretta, il principale fattore di rischio oncologico. Dall’altro lato, si impone il “caso” del colon-retto, in netto calo in entrambi i sessi, grazie all’efficacia dei programmi di screening. Nel 2020, i tassi di incidenza di questa neoplasia sono in diminuzione del 20% rispetto al picco del 2013. Considerando tutte le neoplasie, l’efficacia delle campagne di prevenzione e delle terapie innovative determina un complessivo aumento del numero delle persone vive dopo la diagnosi: sono circa 3,6 milioni (3.609.135, il 5,7% dell’intera popolazione), con un incremento del 37% rispetto a 10 anni fa. 
 
Almeno un paziente su quattro (quasi un milione di persone) è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito. Un altro dato importante è quello relativo alla riduzione complessiva dei tassi di mortalità stimati nel 2020 rispetto al 2015: sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) che nelle donne (-4,2%), grazie ai progressi ottenuti nella diagnosi e nei trattamenti.
 
Nelle donne la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nel sesso femminile il tumore più frequente è quello della mammella, caratterizzato da una prognosi migliore rispetto ad altre neoplasie. 
 
Sopravvivenza* a 5 anni dalla diagnosi per sesso dei casi incidenti nel 2005-2009

*Sopravvivenza stimata tenendo conto della attesa di vita e della mortalità competitiva
8 ottobre 2020
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