“Ebola nell’Africa occidentale è a zero”. Così l’Oms ha annunciato ufficialmente la scomparsa del virus dalla Liberia, ultimo dei paesi più colpiti insieme a Sierra Leone e Guinea ad essere dichiarato oggi libero dalla malattia. Questa data segna la prima volta dall'inizio dell'epidemia 2 anni fa, che tutti e 3 i paesi più duramente colpiti hanno riferito 0 casi per almeno 42 giorni. La Sierra Leone era stata dichiarata libera da trasmissione il 7 novembre 2015 e il 29 dicembre la Guinea.
"Rilevare e rompere ogni catena di trasmissione è stata un successo monumentale", ha spiegato il direttore generale dell'Oms,
Margaret Chan. "Tanto è stato lo sforzo necessario e tanto è stato compiuto dalle autorità nazionali, operatori sanitari eroici, società civile, organizzazioni locali e internazionali e partner generosi. Ma il nostro lavoro non è finito e la vigilanza è necessaria per evitare nuovi focolai".
Si perché l’Oms ricorda che per esempio che la Liberia è stata dichiarata libera da Ebola già nel maggio 2015, ma il virus è stato reintrodotto due volte da allora, con l'ultima fiammata nel mese di novembre. L'annuncio di oggi arriva 42 giorni (due cicli di 21 giorni di incubazione del virus) dopo che l'ultimo paziente che era stato affetto è risultato negativo alla malattia 2 volte.
Ma come dicevamo l’OMS avverte che i 3 paesi restano in ogni caso “ad alto rischio di ulteriori piccoli focolai di Ebola, come il più recente in Liberia”. I dati dimostrano che il virus sparisce relativamente velocemente dai sopravvissuti, ma può rimanere nel seme di un piccolo numero di sopravvissuti maschi per il tempo di 1 anno, e in rari casi, può essere trasmessa al partner.
“Ora siamo in un momento critico per l'epidemia di Ebola per la gestione del rischio residuo di nuove infezioni", spiega
Bruce Aylward, Rappresentante speciale OMS per la risposta Ebola. "Il rischio di reintroduzione di infezione sta diminuendo in quanto il virus scompare poco a poco dalla popolazione sopravvissuta, ma dobbiamo prevenire ulteriori fiammate e dobbiamo essere preparati. Uno sforzo enorme è in corso per assicurare la prevenzione, la sorveglianza e la capacità di risposta in tutti e tre i paesi entro la fine del mese di marzo”.