“Diagnosi precoce e sviluppo dell’aderenza alla terapia possono portare fino a 19 miliardi di euro di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e ad un significativo miglioramento in termini di salute per l’intera popolazione dei malati cronici”. Questo il messaggio lanciato oggi da FederAnziani, la federazione della terza età, nel corso dell’evento
Punto Insieme Sanità-Fare Aderenza. Non solo numeri però. Durante l’evento è stato presentato anche un vero e proprio
Decalogo dell’aderenza alla terapia, frutto del lavoro condotto con le 53 società medico-scientifiche partner, con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), con Federfarma, e a fianco delle istituzioni. Oltre al decalogo durante l’evento si sono svolti 7 tavoli su varie patologie (Cardiocircolatorio, Dermatologia, Metabolico, Oncologia, Psichiatria, Respiratorio e Urologia) allo scopo di costruire dei percorsi di aderenza terapeutica specifici.
Con aderenza terapeutica possibili 19 mld di risparmi. Secondo i dati del Centro Studi SIC Sanità in Cifre di FederAnziani, l’applicazione di tale decalogo porterebbe 3,7 miliardi di euro possono essere risparmiati grazie ad una più rapida emersione della patologia, con maggiore prevenzione e un minore costo medio della terapia per paziente; 3,8 miliardi sarebbero recuperati sul fronte della riduzione della diagnostica e l’avvio precoce del trattamento, con minori prestazioni diagnostiche, minori tempi di attesa, maggiore efficienza del personale ospedaliero; da 6 a 11,4 miliardi (a regime), infine, verrebbero risparmiati con la maggiore aderenza alla terapia, quindi minori eventi avversi, inferiore accesso a pronto soccorso e ospedalizzazione, minore spesa farmaceutica.
“L’aderenza alla terapia farmacologica è presupposto fondamentale per l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti – ha affermato in un messaggio scritto il Ministro della Salute,
Beatrice Lorezin che è anche intervenuta via telefono per portare i suoi saluti all’assise -. A fronte di una prescrizione appropriata, la non aderenza si traduce in un danno ai pazienti, con incremento dei costi del sistema sanitario”.
Il Ministro ha ricordato come “in questo senso il nuovo Piano nazionale della Prevenzione ha previsto strategie utili per ritardare i fenomeni dell’invecchiamento in quanto finalizzate a impattare sulle malattie cronico-degenerative”. Lorenzin ha infine sottolineato come “per il pieno raggiungimento di questo obiettivo è l’assistenza continuativa che, basandosi su un’adeguata integrazione funzionale tra le componenti sanitarie ospedaliere e territoriali, è in grado di assicurare la continuità dei servizi per gli anziani”.
“La scarsa aderenza alle terapie è un fenomeno multidimensionale e complesso che incide sull’efficacia della cura e ha un rilevante impatto economico sul sistema – ha dichiarato il Presidente dell’AIFA
Sergio Pecorelli -. È un problema che coinvolge il 40% della popolazione europea (circa il 50% in Italia) ed è particolarmente presente negli anziani, che seguono contemporaneamente più terapie a fronte di diverse comorbidità. Migliorare l’aderenza alla terapia è un impegno che deve coinvolgere tutti, dalle Istituzioni, ai medici, ai farmacisti, alle aziende farmaceutiche. Per tale ragione, ogni occasione di confronto tra i diversi stakeholder su questo tema rappresenta un’opportunità preziosa di cui fare tesoro per l’elaborazione di iniziative e proposte da discutere e implementare a livello nazionale ed europeo. Ricordo infatti che l’Italia, con l’AIFA, è alla guida, insieme alla Scozia e alla Spagna, del Gruppo d’Azione sull’aderenza e la prescrizione costituito nell’ambito della Partnership europea sull’invecchiamento attivo e in salute, che si propone di "aumentare di due anni la vita media in buona salute entro il 2020”.
“Lavorare per migliorare l’aderenza dei pazienti alla terapia è una priorità, come oggi confermato – ha specificato il Segretario Generale Nazionale della FIMMG
Giacomo Milillo -. La rete assistenziale territoriale di medici di medicina generale e farmacisti è impegnata per realizzare questo importante obiettivo”.
“Il tema dell’aderenza terapeutica è fondamentale – ha sottolineato
Riccardo Cassi, presidente Cimo - anche per noi specialisti ospedalieri. Per questo occorre cambiare metodologia di lavoro e sono convinto che in questo senso bisogna smetterla di lavorare per compartimenti stagni”.
“Le farmacie sono in prima linea sul tema dell’aderenza terapeutica – ha evidenziato
Annarosa Racca, presidente di Federfarma - anche grazie all’ingente mole di dati che forniamo. Più vi è un uso corretto dei farmaci meno sono le probabilità di ricovero. Ma solo se tutti gli attori lavorano insieme si possono ottenere risultati. E in questo senso siamo in prima linea per offrire il nostro contributo”.
“Sulla base dei risultati di PIS – ha concluso
Roberto Messina, Presidente di FederAnziani - verranno avviati nel 2015 uno studio sul valore dell’aderenza, una serie di progetti pilota per la presa in carico del paziente cronico, e verrà elaborata la Carta Europea per l’Aderenza alla Terapia. I dati che emergeranno da tale percorso saranno presentati al prossimo Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, che si svolgerà dal 20 al 22 novembre prossimo a Rimini”. Ma Messina ha annunciato anche come a breve sarà costituita una vera e propria ‘Fondazione per l’Aderenza terapeutica’ per costruire una cabina di regia che possa costruire una Carta dei diritti del paziente per l’aderenza terapeutica.
Il decalogo sull’Aderenza terapeutica:
Ecco i dieci punti: 1) riconoscimento di diritti e doveri del paziente cronico; 2) informazione e formazione del paziente sul programma di terapia; 3) implementazione del monitoraggio dell’aderenza sul territorio; 4) semplificazione delle terapie (farmaco e device) e impatto sull’aderenza delle combinazioni farmacologiche fisse rispetto alle associazioni; 5) creazione dei chronic team tra MMG, specialisti e farmacisti per l’implementazione dell’aderenza; 6) gestione proattiva dell’agenda del paziente da parte di MMG in funzione del piano terapeutico individuale; 7) forte integrazione tra paziente, MMG, specialista e farmacista per il counselling del paziente e il monitoraggio dell’aderenza; 8) formazione specifica del MMG per la presa in carico del paziente cronico; 9) norme dedicate alla continuità terapeutica del paziente cronico; 10) PDTA unico nazionale.