Si è concluso a San Francisco il 56esimo meeting annuale della Società americana di ematologia (Ash) che ha visto la partecipazione di oltre 20 mila esperti da tutto il mondo che si sono confrontati sulle nuove frontiere della ricerca di base, della ricerca clinica e di quella traslazionale, dal banco di laboratorio al letto del malato.
I numeri del Congresso. Quasi 5 mila (4.871) abstract 'in vetrina'; 28 sessioni per il programma educazionale e 18 per quello scientifico, più una sessione speciale sui nuovi farmaci approdati sul mercato; 8 cervelli premiati per i loro studi. Questi i numeri dell’evento californiano che ha toccato tutte le aree dell'ematologia, oncologica e non, con informazioni in tempo reale via Twitter. Dalle promesse dell'immunoterapia a quelle delle cellule staminali, della terapia genica e delle cure 'a misura di Dna', i lavori del summit di San Francisco hanno spaziato a 360 gradi nell'attualità della disciplina che studia il sangue e le sue malattie. “Abbiamo lavorato duro - ha dichiarato la presidente dell'American Society oh Hematology
Linda J. Burns, dell'università del Minnesota - per garantire il programma migliore per ognuno, indipendentemente dalle specializzazioni individuali. Il meeting annuale dell'Ash mostra l'intero spettro del trasferimento scientifico in ematologia, grazie a un programma eccezionalmente diversificato che dalle scoperte della ricerca di base arriva alle nuove terapie a disposizione per assicurare risultati sempre più efficaci ai nostri pazienti”.
Le novità principali. Tra le principali novità presentate al congresso, i dati dello studio Aspire sulla “terapia tris”, ovvero la combinazione di tre farmaci contro il mieloma multiplo. I ricercatori hanno scoperto che aggiungendo un terzo ingrediente (carfilzomib) a un mix di due composti già utilizzati in coppia (lenalidomide e desametasone), la malattia viene 'congelata': resta ferma, senza progredire, per oltre 26 mesi in media. Molto interesse hanno suscitato anche i dati dello studio di fase II Blast sugli anticorpi BiTE (Bispecific T-cell Engager), cioè una classe di anticorpi progettati per supportare il sistema immunitario, agevolando la sua azione contro le cellule tumorali.