15 settembre -
“Prendiamo atto dell’endorsement del presidente dell’Iss
Walter Riccardi al “sì” per il referendum. Il sostegno alla linea governativa conferma che le nomine da parte della politica di ruoli apicali in enti pubblici creano cortocircuiti. Al netto del fatto che riteniamo questa sortita pubblica fuori luogo rispetto a quella che è la sfera di competenza di Ricciardi, ci domandiamo se abbia davvero compreso il testo della riforma Boschi-Renzi-Verdini. Questa, infatti, eroderebbe i principi cardine sanciti dalla Carta e abbatterebbe lo stato sociale, favorendo gli interessi di grandi gruppi economici a danno dei diritti dei cittadini. Dello stato sociale, forse è necessario ricordarlo, fa parte anche il Servizio sanitario Nazionale”. Così i
deputati M5S in commissione Affari Sociali commentano le parole pronunciate stamani dal presidente dell’Iss a margine del convegno della House Ambrosetti.
“Con un intervento che ricalca quello dei giorni scorsi dell’ambasciatore degli Usa in Italia Phillip, Ricciardi ha affermato che il sì alla riforma costituzionale favorirebbe gli investimenti, soprattutto quelli esteri, nel comparto ricerca. Ebbene, desideriamo ricordare al Presidente dell’Iss che l’Italia, secondo i dati Ocse, è agli ultimi posti per gli investimenti nella ricerca tra i Paesi industrializzati. Aggiungiamo che il fondo ordinario per gli atenei è palesemente insufficiente rispetto alle esigenze del comparto e a farne le spese molto spesso sono i ricercatori, che qui non trovano spazio o lavoro. Dunque, prima di pensare a investimenti esteri forse sarebbe necessario fare bene i compiti a casa, finanziando adeguatamente la ricerca nel nostro Paese”.