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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Oms: 10 fatti sull’healthy ageing in Europa

7 aprile - 1. La longevità continua a crescere nella regione
I 53 paesi della zona Europea dell’Oms hanno l’età media più alta al mondo: nel nostro continente si trovano 9 delle 10 nazioni che hanno l’aspettativa di vita più alta. In media gli uomini possono sperare di vivere fino a 72 anni, le donne fino circa a 80.In Italia la speranza di vita è di 78,8 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne.
2. Ci sono grandi differenze tra i paesi europei, riguardo l’aspettativa di vita
La speranza di vita alla nascita varia dai 69,1 anni nella Repubblica Moldava agli 81,9 in Svezia. In Italia, secondo l'Oms si attesta intorno agli 81,4 anni.
3. Le disuguaglianze persistono anche con l’avanzare dell’età
Le grandi differenze di salute pubblica tra i paesi europei sono dimostrate dall’età alla quale le persone possono sperare, in media, di vivere ancora 15 anni. Questo indicatore varia dai 62,3 anni della Repubblica Moldava ai 72,2 in Francia.
4. Le donne vivono ancora più a lungo degli uomini, ma le differenze si assottigliano
La differenza tra la speranza di vita femminile da quella maschile più piccolo si troa in Islanda (3 anni), la più grande in Russia (oltre 12 anni). Poiché i valori di aspettativa di vita media tendono ad avvicinarsi tra i due sessi, sempre più coppie riescono a sostenersi l’un l’altra in vecchiaia.
5. Le popolazioni invecchiano a velocità diverse
L’indice di dipendenza (rapporto tra gli ultrasessantacinquenni e le persone di età compresa tra 15 e 64 anni) è cresciuto costantemente negli ultimi venti anni: le proiezioni dell’Onu prevedono che nei prossimi 20 anni aumenterà ancor più rapidamente, ma lo farà di più nelle nazioni che sono diventate da poco indipendenti. In Europa, la Turchia raddoppierà l’indice da qui al 2030.
6. La chiave dell’invecchiamento in salute è affrontare l’epidemia di malattie non trasmissibili
Il 94% degli over 60 nel mondo muoiono a causa di ischemie, infarti, ictus, tumori e altre malattie non trasmissibili. Le misure di promozione della salute e prevenzione di queste patologie sono dunque le uniche misure per contenere l’epidemia e ridurre le morti. In particolare l’Europa dovrà affrontare il problema dell’alcool – la regione presenta il più alto consumo di alcolici del mondo – così come quello di tabacco.
7. I servizi sanitari e di assistenza giocano un ruolo fondamentale nel mitigare le più comuni cause di disabilità
Il peso della disabilità cresce all’aumentare dell’età: è fino 3 o 4 volte maggiore nelle persone che hanno più di 75 anni, rispetto a quelle di età compresa tra i 45 e i 55 anni. La demenza è la più grande causa di disabilità per le persone anziane, seguita da perdita dell’udito e osteoartrosi. Per questo c’è bisogno di un sistema sanitario efficiente anche per questi problemi.
8. L’invecchiamento attivo e la salute in vecchiaia manterranno gestibili i costi del sistema sanitario
L’invecchiamento della popolazione è uno dei fattori che contribuisce all’aumento della spesa pubblica. Questi fattori, proiettati sul lungo termine, potrebbero costare da qui al 2035 l’1,5% in più sul Pil. Investire sulle politiche sulla salute degli anziani è la sola cosa che potrà modificare i fattori di rischio e promuovere la salute, contenendo i costi.
9. Il supporto pubblico all’attività dei caregivers – amici e parenti dei malati terminali che si occupano di loro – potrebbe essere un modo efficace per aiutare le persone anziane
In tutte le nazioni famiglia e amici dei pazienti malati si sobbarcano la maggior parte dell’attività di cura. La maggior parte di questi sono donne in età lavorativa, e circa il 10% sono persone ultrasettantacinquenni. Supportare il ruolo di queste persone – tramite attività di counselling, o rilascio di permessi temporanei per cause familiari – potrebbe essere importante per proteggerne salute e benessere.
10. Le iniziative a livello locale possono fare la differenza
La sezione europea dell’Oms lavora con istituzioni e comunità locali per incoraggiare la creazione di ambient che supportano l’invecchiamento attivo. Molte città hanno già aderito a network nazionali che usano le Linee Guida Oms sull’active and healthy ageing, comprese attività che promuovono aspetti chiave quail la creazione di ambienti favorevoli agli anziani, al miglioramento dell’accessibilità, dei trasporti, del legame intergenerazionale e dei servizi in generale.
7 aprile 2012
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