24 gennaio -
In merito all’identificazione di un nuovo coronavirus (2019-nCoV) quale agente causale di un numero ancora imprecisato ma crescente di casi gravi e meno gravi di infezione respiratoria acuta, resa pubblica il 9 gennaio 2020 dal Centro di Controllo delle Malattie (CDC) cinese, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ritiene “fondamentale agire in tempi rapidi per prevenire la diffusione della patologia, mediante azioni efficaci, tempestive e coordinate a livello nazionale e internazionale”.
“Le strutture sanitarie del nostro - scrivono gli igienisti in una nota - sono già in grado di identificare i casi di infezione da nuovo coronavirus, grazie alla rapida attivazione della rete di sorveglianza costituita dai laboratori di riferimento regionali coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità e già operativa sul fronte della sorveglianza dei virus influenzali: questo consente, nonostante l’attuale carenza di informazioni circa le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche del nuovo coronavirus, di attuare i principi cardine di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili, ovvero la rapida identificazione dei casi e l’applicazione delle precauzioni standard e aggiuntive per limitare la diffusione dell’agente patogeno”.
“In attesa – prosegue il comunicato - delle decisioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, se l’epidemia rappresenti una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale,
il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che il rischio di introduzione dell’infezione in Europa, attraverso casi importati, sia moderato”.
“È quindi cruciale – si sottolinea - che le istituzioni, gli enti e le organizzazioni professionali che compongono il nostro sistema sanitario implementino e rafforzino le azioni individuate dalla recente circolare del Ministero della Salute, che vanno dalle misure da attuare da parte del personale sanitario per la gestione dei casi di infezione sospetti e confermati, alle procedure di laboratorio per il biocontenimento dei ceppi virali eventualmente identificati, alle più semplici precauzioni di biosicurezza per prevenire anche nel contesto domiciliare la trasmissione del virus per aerosol e per contatto”.
La SItI “è schierata in prima linea con i propri professionisti, impegnati sui diversi fronti relativi alla gestione dell’epidemia (scientifici, assistenziali, organizzativi), per difendere e preservare la Sanità Pubblica nel nostro Paese e nel mondo”.