18 febbraio -
Abbiamo contattato il Prof.
Enrico Bertino, direttore della Neonatologia universitaria della Città della Salute di Torino, uno dei ricercatori che ha partecipato al progetto per la componente neonatale e pediatrica.
Ecco cosa ci ha detto: "Abbiamo misurato le differenze negli standard di sviluppo neuroevolutivo e quelle nelle misure di crescita in tutti i 1.307 soggetti che hanno fatto parte dello studio. La variabilità riscontrata, sempre a parità di condizioni socio-economiche e ambientali, rappresenta la percentuale di scostamento dalla media dei punteggi ottenuti con l'Intergrowth-21st Neurodevelopmental Assessment (INTER-NDA), uno strumento creato ad hoc e validato, che ci permette per la prima volta di avere standard uniformi di misurazione e quindi strumenti per pianificare interventi mirati nei paesi meno agiati".
"Questa variabilità, è bene sottolinearlo, sarebbe con molta probabilità riscontrabile anche tra gruppi omogenei per etnia e cultura. In altre parole - ha spiegato Bertino - se ipoteticamente avessimo preso a campione solo bambini di Torino avremmo ottenuto gli stessi risultati evidenziati dallo studio tra i bambini di Brasile, India, Kenya, Uk e Italia. Questo ci porta a concludere che le differenze dovute al fatto di appartenere a gruppi etnici diversi, in condizioni socio-economiche e ambientali identiche, praticamente scompaiono".
Paola Porciello