“La Regione Piemonte ha gli strumenti necessari a controllare l’attività prescrittiva delle strutture pubbliche e private, oltre ad avere tutto l’interesse a evitarne l’inappropriatezza. Lo scopo del nostro provvedimento è unicamente quello di agevolare i percorsi di cura dei pazienti, semplificando le procedure e riducendo i passaggi necessari a ottenere l’erogazione delle prestazioni”. Lo ha precisato questa mattina l’assessore regionale alla Sanità
Antonio Saitta, nel corso dell’informativa alla IV commissione del Consiglio regionale sulla delibera che ha esteso ai medici specialisti delle strutture private accreditate la possibilità di prescrivere visite, esami e farmaci ai pazienti del servizio sanitario piemontese attraverso la ricetta dematerializzata, e che è stata oggetto di ricorso presso il Tar Piemonte che, in attesa della sentenza di merito in programma per il 5 dicembre, ne ha deciso la sospensione.
“Il Tar ha sospeso la delibera ma non è entrato nel merito - ha infatti precisato l’assessore in commissione -. La Giunta aspetterà la decisione del tribunale amministrativo prima di prendere qualsiasi provvedimento”.
L’assessore ha quindi evidenziato come l’estensione della facoltà di prescrizione a tutti gli specialisti, “atto già stato adottato da altre regioni come Lombardia e Sicilia”, intenda “consentire ai pazienti di evitare il ritorno dal proprio medico di famiglia per ottenere una nuova prescrizione, nel caso siano necessari ulteriori visite o approfondimenti diagnostici”. L’operazione, ha precisato, è possibile grazie all’utilizzo della ricetta dematerializzata, che permette di monitorare le prescrizioni e tenere sotto controllo i tetti di spesa, e alla prossima introduzione del Cup unico regionale, nel cui sistema di prenotazione verranno inserite tutte le prestazioni e tutte le agende delle strutture pubbliche e del privato accreditato.