La Regione Lazio vuole far luce sulla morte sospetta di un ventenne affetto da fibrosi cistica avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 maggio al Policlinico Umberto I di Roma. La vicenda è stata
ricostruita questa mattina da ‘il Tempo’.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano, il giovane era ricoverato all’ospedale universitario in attesa essere sottoposto a un trapianto di polmoni, ma nella serata del 16 maggio succede qualcosa che fa precipitare le cose. Viene eseguita una tracheotomia; impossibilitato a comunicare a voce, il giovane chiede aiuto via sms alla madre, fino a che non sopraggiunge il decesso.
“Me lo hanno ammazzato. Lo hanno attaccato a una macchina che aveva già dato problemi, mio fratello si lamentava, ci chiedeva aiuto e loro ci rispondevano che delirava per i sedativi, gli hanno tolto il cellulare e volevano farmi uscire dalla stanza per pulire via ogni traccia che potesse inchiodarli alle loro responsabilità”, dice alla giornalista la sorella che poche ore dopo il decesso ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.
Sulla vicenda indagano ora le autorità giudiziarie e il Centro Regionale Rischio Clinico (CRRC) a cui la Regione Lazio ha dato mandato di effettuare un audit clinico per avere un quadro completo della situazione.