Fa discutere la decisione della Ulss3 Serenissima di installare una immagine della Sacra Famiglia all'ospedale Civile di Venezia. “Ad essere particolarmente grave è la collocazione, nel reparto di ginecologia, pare nei pressi delle stanze dove avvengono i colloqui per valutare le interruzioni di gravidanza”, dichiara la Cgil Venezia, che “condanna con forza” l’iniziativa dell’Ulss.
“La Cgil - sottolinea il sindacato - non è contraria ai simboli religiosi, ma le processioni si facciano fuori dagli ospedali e nel rispetto delle donne”. Piuttosto, aggiunge la Cgil, “si potenzino i consultori, si garantiscano servizi in tempi ragionevoli, si impedisca che i medici obiettori compromettano il servizio”.
Contro l’iniziativa dell’Ulss si è espressa in una nota anche Elisa Pirro, senatrice del M5S. “Si tratta di un atto grave, in uno Stato laico che dovrebbe garantire assistenza sanitaria, prima che spirituale, e il rispetto dei fedeli di ogni religione, come prescritto dall’articolo 19 della nostra Costituzione”, scrive Pirro. “Una notizia che fa ancora più rabbia – aggiunge –, se si pensa che nel nostro Paese le donne devono ancora combattere per vedersi riconosciuto il diritto all’interruzione di gravidanza e che molto spesso vengono lasciate sole ad affrontare un percorso così delicato e sovente pieno di ostacoli, a partire dai medici obiettori di coscienza”.
"È uno schiaffo alle donne e alla laicità dello Stato”, ribadisce la senatrice del M5S che chiede che l’immagine “venga immediatamente rimossa e posizionata in luoghi più consoni. Sarebbe bene che, invece che fare proselitismi, le strutture sanitarie di tutto il Paese concentrassero i propri sforzi sul garantire servizi e assistenza” conclude Pirro.