28 ottobre -
Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha riferito il 20 ottobre, dall’Aula di Montecitorio, sugli orientamenti del Governo in merito all’accordo volto ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del comparto sanitario della regione Puglia.
“La Regione Puglia risulta aver violato nel 2006 e nel 2008 il patto di stabilità, con conseguente obbligo di redazione del piano di rientro. Per consentire l'ottemperanza a detto indispensabile adempimento, nel Patto per la salute 2009 è stato indicato il termine del 30 luglio per la stipulazione del relativo accordo. La mancata sottoscrizione entro questa data è dipesa dalla circostanza che il piano, in fase istruttoria, non è stato ritenuto adeguato e idoneo a riorganizzare e riqualificare il servizio sanitario regionale.
“In questa situazione, tenuto conto della specifica disposizione contenuta nel d.l. n. 125 del 2010, che ha ulteriormente differito al 15 ottobre 2010 il termine per la firma, con nota del 4 agosto 2010, indirizzata alla Regione Puglia, i Ministri interessati hanno espresso la disponibilità del Governo alla conclusione del'iter, a condizione che la Regione stessa, in riferimento alle norme delle leggi regionali n 27/2009 e n. 4/2010, oggetto di impugnativa innanzi alla Corte costituzionale: a) sospendesse entro il 6 agosto 2010 i procedimenti amministrativi volti all'attuazione delle medesime; b) sospendesse dette leggi entro il 30 settembre con legge regionale (per le parti impugnate dal Governo innanzi alla Corte); e) non emanasse ulteriori provvedimenti anche legislativa riguardanti la medesima materia; d) integrasse il Piano di rientro con le necessarie misure compensative sul piano finanziario, nel caso di pronuncia della Corte Costituzionale favorevole alla Regione.
“Tale condizione - nel presupposto che i contenuti più generali del piano di rientro fossero adeguatamente integrati e migliorati — è stata ritenuta da parte governativa indispensabile per non vanificare il processo di razionalizzazione della spesa e di miglioramento assistenziale legato allo stesso piano di rientro.
“In data 28 settembre e 12 ottobre si sono tenute due riunioni tecniche, finalizzate a valutare tanto il Piano di rientro quanto le norme adottate dalla Regione per attuare le richieste del Governo, dalle quali è emerso che, pur in presenza di una sostanziale coerenza degli interventi sanitari proposti, è rimasto tuttavia non risolto il problema connesso alle già avviate procedure di stabilizzazione del personale, stante (tra l'altro) la clausola della l.r. 12/2010, che lascia fermi i "procedimenti amministrativi deliberati e già avviati" alla data del 6 agosto 2010.
"Con riguardo a quest'ultima disposizione, i rappresentanti regionali, nel precisare che la clausola è stata introdotta su indicazione dell'Avvocatura regionale, non hanno tuttavia escluso che i provvedimenti attuativi assunti in data anteriore al 6 agosto abbiano continuato a produrre effetti.
“Da quanto detto, appare dunque elusa la richiesta governativa di sospensione in attesa della sentenza della Corte Costituzionale, sicché il gruppo tecnico interministeriale ha ribadito la propria valutazione di non conformità della legge regionale 12/2010 rispetto alle indicazioni fornite dai
tre Ministri.
“In questa situazione, da parte governativa si sta valutando l'opportunità di concedere alla regione Puglia, ai sensi del già citato d.l. n. 125 del 2010, come convertito in legge n. 163/2010, ulteriore tempo (non oltre il 15 dicembre 2010) per integrare, con adeguati correttivi, la documentazione già
inviata, al fine di procedere con la sottoscrizione dell'Accordo con il Piano di rientro”.