15 ottobre -
A confrontarsi su questi temi erano presenti alla tavola rotonda,
Stefano Da Empoli, presidente I-Com,
Daniele Lapeyre vice Presidente Farmindustria, che ha parlato del rapporto tra politica del farmaco e innovazione,
Ivan Colombo, vicepresidente e amministratore delegato Humanitas,
Flori Degrassi, direttore generale Sanità della Regione Lazio, che ha illustrato lo stato della ricerca in Italia,
Enrique Manzoni, presidente Boehringer Ingelheim Italia, che ha spiegato quali sono le difficoltà di un grande gruppo che produce qualità e innovazione in Italia,
Fabrizio Oleari, presidente Istituto Superiore di Sanità che ha centrato il suo intervento sul rapporto tra innovazione e istituzioni e
Novella Luciani, direttore Ufficio 4 direzione generale della Ricerca Sanitaria che ha illustrato la filosofia del Ministero della Salute sulla questione.
E’ emerso che l’Italia si sta allineando all’Europa e spende quanto gli altri Paesi, perché è convinta che più si investe in ricerca e innovazione più aumenta la qualità dei servizi offerti al cittadino e maggiore è il risparmio o quantomeno migliore è l’investimento. E’ necessario investire sulla qualità per sostenere i servizi sanitari e quindi finanziare il meglio disponibile sul mercato secondo criteri di valutazione oggettivi basati su modelli internazionali, anche per agevolare la ricerca.