23 gennaio -
“Ancora una volta non sentiamo parlare di riorganizzazione, di complessità dell’assistenza, di bacino d’utenza, di indicatori di volume o di esito ma ci sentiamo proporre una fredda, inutile, irritante formula matematica” che, tradotta in parole povere, vuol dire "tagli". Così Bruno Schiavo, segretario aziendale Anaao Assomed del San Camillo-Forlanini di Roma, commenta la direttiva “urgente e vincolante” della Regione Lazio che prevede la riduzione complessiva dei costi di almeno il 15% rispetto al 2012 con invarianza dei servizi ai cittadini e chiede “una chiara e decisa presa di posizione della Direzione Generale Aziendale e del Collegio di Direzione contro una direttiva pericolosa e irrazionale che toglierebbe al San Camillo circa 60 milioni di euro”.
“I cittadini e gli operatori sanitari, che già soffrono le conseguenze di una politica sanitaria orientata esclusivamente ai tagli, non tollereranno l’ennesima riduzione dell’assistenza in un ospedale che è già in evidente gravissima difficoltà: le criticità più volte da noi denunciate non sono state mai risolte, a partire dal sovraffollamento che continua a gravare sul pronto soccorso, punta dell’iceberg di un ospedale in grave crisi”, aggiunge Schiavo, secondo il quale “è scandaloso che, mentre anche il Governo Monti manifesta dubbi sulla politica dei tagli indiscriminati e lineari, si imponga indistintamente a tutte le ASL la stessa riduzione drastica del bilancio: ancora una volta tagli lineari, irrazionali e socialmente inaccettabili, invece che programmazione e pianificazione”.