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QS Edizioni - sabato 30 novembre 2024

Colecistectomie laparoscopiche: proporzione di interventi con degenza post-operatoria entro 4 giorni (media esiti Italia 57,74%)

9 maggio - L’intervento di colecistectomia può essere effettuato in laparoscopia o a cielo aperto (laparotomia), ma nei casi non complicati è la colecistectomia per via laparoscopica ad essere considerata il “gold standard”. Non c’è, comunque, una significativa differenza in mortalità o complicanze tra tecnica laparoscopica e laparotomica. La prima è tuttavia associata ad una degenza ospedaliera e ad una convalescenza significativamente più brevi rispetto al classico intervento a cielo aperto. Secondo la letteratura medica, la degenza post-operatoria dopo colecistectomia laparoscopica è in generale compresa tra 3 e 5 giorni. La “Degenza post-operatoria entro 4 giorni” è dunque un indicatore corretto per verificare la buona performance delle strutture. Essendo calcolati sulla base delle informazioni desunte dalla scheda di dimissione ospedaliera in cui solo raramente viene segnalato il doppio intervento, questi indicatori non possono tener conto dell’eventuale conversione dall’intervento laparoscopico a quello laparotomico. Infine, poiché in letteratura è noto che esiste un’eterogeneità di offerta degli interventi effettuati in laparoscopia tra strutture e popolazioni, dovuta in parte a fattori come l’età, la gravità della colelitiasi o le comorbidità dei pazienti, viene definito l’indicatore “Proporzione di colecistectomie laparoscopiche” che misura la proporzione di interventi effettuati in laparoscopia. Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparoscopiche >85.
 
Dalle valutazioni Agenas solo un esito è presente nella Pa di Bolzano ed è risultato sfvorevole. È quello dell’Ao Centrale di Bolzano con il 38,2%, segnato in rosso. Nella Pa di Trento, due gli esiti, uno sopra la media, il Pres. Osp. di Rovereto con il 61,6%, ma segnato in grigio ed uno invece negativo, stiamo parlando dell’Ospedale di Trento che ha fatto registrare il 48,5% e risulta essere segnato in rosso. Situazione diversa in Veneto dove vi sono molte più strutture che denotano performance estremamente variegate. Ci sono molti presidi sanitari con performance ottime e come di convesso ve ne sono altrettante con esiti sfavorevoli e sempre corretti statisticamente. Così se all’Ospedale per Acuti di Legnago l’intervento si effettua nel 95,8% dei casi, nell’Ospedale di Oderzo ciò avviene solo nel 5,2% dei casi. Solo tre esiti infine in Friuli Venezia Giulia. Il migliore, in colore blu, è stato registrato nell’Ao Universitaria di Udine con il 74,7%, mentre l’Ao Riuniti di Trieste è risultata l’ultima (colore rosso) con il 24,2%.
9 maggio 2012
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