10 ottobre -
“Ci giunge notizia, in queste ore, della sospensione di ben 190 professionisti, da parte dell’Opi di Taranto, rei di non essersi messi in regola con la Posta Elettronica Certificata. La normativa parla chiaro” ma su tratta di una norma che, "seppur legittima, in questo particolare momento storico, a nostro avviso, andrebbe urgentemente ripensata” perché “possiamo davvero permetterci di lasciare a casa 190 professionisti con una carenza di 80mila infermieri da Nord a Sud?”. È questa la posizione di
Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, rispetto alla sospensione di 190 infermieri da parte dell’Opi di Taranto a causa della mancata attivazione della Pec, obbligo previsto dal Decreto Semplificazioni del 2020..
“E se ogni OPI decidesse, per assurdo, di sospendere quasi 200 infermieri che non hanno una PEC, quale contraccolpo subirebbe la già claudicante sanità italiana?”, domanda De Palma. “Come sindacato - spiega - , da sempre, siamo per il rispetto delle regole, ma così come accadde con la nostra nota stampa relativa ai crediti Ecm e al rischio sospensione, vorremmo invitare il nuovo Governo, ad intervenire proponendo modifiche alle attuali disposizioni, per rendere meno drastica questa normativa. Non dimentichiamo che ci sono ancora centinaia di infermieri sospesi dal lavoro per questioni legate al Covid, che per ora non saranno reintegrati”.
“Noi - prosegue il presidente del Nursing Up - non discutiamo ciò che va fatto, ma a nostro giudizio bisognerebbe modificare le norme attuali e prevenirne i pericolosi effetti: con una voragine di infermieri così ampia, con i bandi concorsuali che vanno deserti perché gli infermieri non ritengono idonee le proposte che vengono loro offerte, con l’emorragia di professionisti dalla sanità pubblica che si dimettono, con la fuga di infermieri all’estero, dobbiamo cercare, gioco forza, ed il nuovo Governo ha gli strumenti per farlo, una soluzione per evitare il tracollo del nostro sistema. Paradosso dei paradossi, poi, da una parte sospendiamo i nostri infermieri perché non sono dotati di una PEC, ma dall’altra, per sopperire alla mancanza di personale, come accade con l’Ulss 3 Serenissima, reclutiamo addirittura professionisti dal Venezuela".
“Qui nessuno discute le leggi, che vanno applicate - ribadisce De Palma - , ma non sarebbe opportuno agire con un pizzico di elasticità in più, ad esempio attivando una campagna informativa di massa, per mettere tutti gli infermieri (e gli altri professionisti sanitari) nella condizione di regolarizzarsi? Potrà sembrare assurdo, ma se molti Opi offrono addirittura le PEC a titolo gratuito e alcuni infermieri ancora non si regolarizzano, forse questo accade per carente informazione, qui serve un atteggiamento sereno e collaborativo".
Secondo il Nursing Up bisogna dunque provare, “con il nuovo Governo, a rendere più elastica la norma sull’obbligo di dotarsi della PEC da parte degli infermieri e degli altri professionisti sanitari. Concediamo loro il giusto tempo per regolarizzarsi, 30 giorni potrebbero non bastare, e potrebbe essere necessario concedere una ulteriore deroga, ma soprattutto, oltre alle doverose lettere di diffida, mettiamoli anche nella condizione di fare ciò che è necessario, accompagnandoli in questo percorso di informatizzazione con campagne ad hoc”.