15 gennaio -
Leggendo il comunicato odierno FIMMG si rimane basiti per l'attacco violento e immotivato condotto alla mia persona e soprattutto all'istituzione che rappresento, a maggior ragione se si considera che esso giunge dopo poche ore da un lungo, cordiale e costruttivo colloquio (almeno così si immaginava) con l'autore del comunicato, condividendo praticamente tutte le impostazioni (anche se non tutte le soluzioni) sulle questioni, al di là delle interpretazioni che sono state date.
Ingiustificato perché l'intervento del sottoscritto metteva in evidenza due criticità, senza peraltro alcun rapporto diretto tra loro (come erroneamente riferito), situazioni che evidentemente FIMMG Lecce ritiene con tale comunicato non meritevoli di alcuna attenzione:
1) Ho avuto modo di stigmatizzare che le dimissioni contemporanee di 3 Colleghi sono l'evidente denuncia di un malessere che esiste - secondo noi – nei Pronto Soccorso, dove risposte necessarie e urgenti si scontrano spesso con una conflittualità che sempre più spesso sfocia in violenza o in conseguenze medico-legali oppure con la demotivazione che rende precario il futuro progettato, con le risorse limitate, con una esperienza non sempre adeguata. Si fatica a comprendere perché queste considerazioni (punto centrale dell'intervista) abbiano “amareggiato” FIMMG Lecce
2) Ho posto il problema (non in rapporto con il primo) che – secondo noi – l'attuale organizzazione della continuità assistenziale (proprio questa è la dizione da me usata nella parte virgolettata) non fornisce né sicurezza, né dignità a dei lavoratori, spesso giovani, ma più spesso straordinari e silenziosi professionisti, che assicurano comunque con scarsissime risorse, insieme ad altre figure, la Medicina primaria nel nostro Sistema Sanitario, rischiando spesso in prima persona, soprattutto quando (dopo le 22:30) possono svolgere come attualmente normato, unicamente visite domiciliari, rimanendo però a presidiare da soli la sede di guardia.
E' proprio in quelle ore che noi proponiamo gli “accorpamenti” dei Colleghi, rendendo possibile una fruibilità e un ruolo diverso. Se queste considerazioni su dignità professionale e sicurezza “amareggiano” FIMMG Lecce, forse sarebbe il caso di ricordare al Collega FIMMG la morte solitaria (per un evento “naturale” e forse evitabile) durante il turno di guardia il 13 novembre scorso nella sede di c.a. di Avellino di un giovane medico di 28 anni, il cui cadavere fu rinvenuto nella tarda mattinata del giorno dopo.
Tutto ciò al netto di evidenti falsità (nel comunicato si attribuisce al sottoscritto un commento della giornalista sul presunto malfunzionamento della medicina generale); Medicina Generale che in tutte le occasioni (non ultima quando incontrammo il segretario nazionale dr. Scotti) abbiamo sottolineato essere il fulcro vitale del nostro SSN, del quale andare fieri.
Considerando le nostre innumerevoli iniziative, interventi, eventi, testimonianze su fatti concreti, persone e situazioni reali e non fantasiose interpretazioni, non si ritiene assolutamente di commentare l'accusa gratuita di fomentare conflittualità e addirittura violenza contro un servizio quale la Continuità assistenziale, che a nostro giudizio è prezioso e insostituibile, ma va cambiato, mettendo in sicurezza i Colleghi e i cittadini, divenendo – e in questo siamo perfettamente in sintonia con FIMMG – proattivo in una visione di medicina di iniziativa. In questo (garantire sicurezza e dignità professionale, essere sentinelle del patto della salute con i cittadini) il nostro ruolo di attivo intervento non è un diritto, ma un obbligo demandato ad un Ente sussidiario dello Stato.
Che i Medici della Continuità Assistenziale siano dei professionisti a cui tutti i cittadini e quest'Ordine devono rivolgere un sentito e reale ringraziamento, è cosa dovuta e scontata e spiace deludere alcuni sindacalisti che vorrebbero per primi renderci edotti del fatto che i Colleghi di c.a. lavorano di capodanno: siamo stati noi a portare il nostro saluto, la nostra riconoscente testimonianza, la nostra calorosa vicinanza, andando a trovare proprio la notte del 31 dicembre di ogni anno i Colleghi impegnati in varie sedi di Continuità Assistenziale in Provincia di Lecce.
Ma per affrontare in maniera sostanziale, positiva e propositiva, ci dichiariamo, al di là di ogni interpretazione mediatica, sempre disponibili ad ogni ulteriore chiarimento.
Donato De Giorgi
Presidente Omceo Lecce