“Una contrattazione sindacale efficace non può che partire dalla definizione degli obiettivi, in questo senso la riunione è stata utile e direi costruttiva nell’ottica di una medicina generale che veda riconosciuto un ruolo centrale nell’erogazione dell’assistenza sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo strettamente professionale”.
Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta così l’incontro tenutosi ieri presso la Struttura interregionale sanitari convenzionati (Sisac) con lo scopo di mettere a punto l’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale.
“La riunione è servita ad evidenziare la posizione della Fimmg rispetto alla possibilità di chiudere rapidamente un contratto, partendo chiaramente dalla definizione di obiettivi concreti. La nostra posizione è chiara: la Medicina Generale non può più attendere – prosegue Scotti – serve il prima possibile almeno un adeguamento, anche intermedio, della retribuzione”.
Il segretario generale Fimmg ha infatti ricordato che quella dei medici di Medicina Generale “è l’unica categoria che vede la propria retribuzione ferma al 2010, non potendo avvalersi delle indennità di vacatio contrattuale, che invece in automatico vengono riconosciute a tutti gli altri settori del pubblico impiego”.
“Non siamo interessati ai populismi – prosegue Scotti – la Fimmg vuole lavorare con serietà portando avanti un confronto serrato ma efficace. Avevamo consapevolezza della carenza di alcune coperture per la parte economica riferita al 2018 e considerando che per chiudere tutta la quota economica si dovrà affrontare tutto il normativo, Fimmg ha chiesto che la Sisac verifichi con il Comitato di settore la disponibilità anche a determinare un ulteriore adeguamento intermedio del contratto da chiudere in pochi mesi, un passo che vada a risolvere nell’immediato impellenze normative quali: certificazione Inail, accesso dei giovani, compatibilità dei medici di medicina generale, diritti di rappresentanza e sindacali. E non ultima la valorizzazione di una Medicina Generale più capace anche di libera iniziativa anche rispetto all’acquisizione di beni strumentali e personale che consentano di erogare un’assistenza a maggiore intensità, così che si possano raccogliere le sfide che la nuova demografia della popolazione e della professione ci mette di fronte e che saranno discusse anche nel Patto della Salute e nei prossimi documenti di finanza pubblica come abbiamo richiesto nei giorni scorsi in occasione degli incontri avuti con il sottosegretario alla salute
Luca Coletto e con il viceministro dell’economia
Massimo Garavaglia”.
“È evidente che come Fimmg, diversamente da altre OOSS che continuano a voler far apparire le economie dell’ACN come esterne alle dinamiche economiche delle leggi di bilancio, vogliamo invece giocare una partita a 360 gradi, proseguendo la nostra politica di ricerca di risorse economiche e professionali grazie, a latere del rinnovo dell’ACN, ad interventi del governo su ambiti di finanziamento che siano fuori dal Fondo Sanitario Nazionale”.