Conasfa (Federazione Nazionale Farmacisti non Titolari) esprime “profondo stupore per le generali considerazioni positive”
sull'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti di farmacia privata. “Dopo un confronto costruttivo all'interno della federazione e a due anni dalla scadenza dello scorso contratto le aspettative dei farmacisti collaboratori erano ben altre”, afferma il Conasfa, che aggiunge: “Pur comprendendo il momento di forte crisi economica del Paese, ci chiediamo ancora una volta come mai i sacrifici vengano richiesti sempre ai dipendenti e riteniamo che il compenso economico previsto tra una tantum e l’aumento sia ben poco adeguato e troppo dilazionato nel tempo”.
“I collaboratori – aggiunge la nota del Conasfa - hanno ben presente il loro valore professionale e le infinite mansioni, competenze e responsabilità che l'attuazione della ‘Farmacia dei servizi’ comporterà per la categoria. Non si comprende in che modo, come affermato, l'ipotesi di accordo riconosca il valore e la professionalità dei farmacisti collaboratori”.
Quanto alla possibilità che il contratto possa aprire nuove possibilità di impiego per i giovani laureati, il Conasfa commenta: “Forse si dimentica come in molte realtà l'apprendistato rischia di diventare semplicemente un sistema di sfruttamento del lavoro e non, come dovrebbe essere, un momento di importante formazione professionale di un operatore sanitario. Inoltre lo scenario che si sta aprendo in alcune regioni italiane, prima fra tutte la Toscana in cui il Governo regionale sta puntando alla distribuzione diretta dei farmaci, alla consegna domiciliare tramite postino degli stessi, al bypassaggio dei farmacisti all'interno delle strutture ospedaliere, fa apparire utopistico il riconoscimento professionale non solo dei farmacisti ma a questo punto anche delle farmacie”.
Il Conasfa lancia quindi un appello al nuovo governo perché “possa comprendere la gravità del momento per il sistema farmacia e voglia vigilare con competenza sulle scelte regionali che rischiano di distruggere il futuro di una professione così importante per la comunità civile. Restiamo comunque sempre disponibili ad un confronto costruttivo”.