“Uno schieramento inappropriato, inusuale e di parte”. Così Cgil, Cisl e Uil hanno commentato in una lettera inviata alla Federazione nazionale degli infermieri la presa di posizione di alcuni Ordini provinciali che sostengono lo sciopero proclamato per il 23 febbraio da Nursind e Nursing Up e la nota della stessa Federazione in cui la presidente,
Barbara Mangiacavalli, ha affermato che la “Federazione non può che sostenere tutte le iniziative che hanno come obiettivo la salvaguardia della dignità professionale".
I sindacati confederali giudicano “irrituali prese di posizione“ le dichiarazioni di alcuni Ordini provinciali e della Federazione, commentando e criticando nella lettera che “non risulta, ad esempio, nessun pronunciamento da parte vostra in occasione dei presidi messi in campo lo scorso 5 febbraio da CGIL-CISL-UIL al fine di sbloccare il rinnovo dei contratti della sanità (e delle autonomie locali)”.
“Il contratto è di tutti”, commentano Cgil, Cisl, Uil.
E
“sarebbe di gran lunga più utile per tutti se si riconducesse l'attività di ognuno a quelle che sono le finalità istitutive, evitando indebite invasioni di campo che, a nostro avviso, non giovano in primo luogo ai professionisti che in sanità operano quotidianamente”, aggiungono.
Inoltre, i sindacati, oltre a “lavorare per una conclusione rapida e positiva del contratto che dia anche risposte alle istanze avanzate da più parti e con modalità diverse” dallo sciopero ammoniscono che
“opereremo – scrivono - per evitare che si producano confusioni di ruoli ed inopportune ingerenze, in coerenza con l'art. 39 della nostra Costituzione”.