Partenza che si conferma in salita per la convenzione della medicina generale. La Fimmg dopo il no a caldo alla bozza presentata dalla Sisac è tornata sul tema durante la Segreteria Nazionale della
Fimmg, a conclusione della due giorni di lavoro di venerdì e sabato scorso in cui ha prodotto un documento con cui “respinge con forza il testo presentato dalla
Sisac come base di trattativa per il rinnovo della Convenzione in quanto non emendabile perché nel suo insieme non coerente con la normativa vigente, con l’Atto di indirizzo e opposto alle proposte del nostro sindacato”.
“Il testo consegnato alle Organizzazioni sindacali – evidenzia la Fimmg - disegna un medico di medicina generale sostanzialmente subordinato, privato della propria autonomia organizzativa e professionale, ricattabile sotto il profilo disciplinare”.
“In assenza di una nuova proposta di testo – specifica il sindacato - Fimmg si vedrà costretta a interrompere le trattative”.
La Segreteria Nazionale ha inoltre sottolineato come “necessaria e non più rinviabile la quantificazione delle risorse economiche messe a disposizione per il rinnovo della Convenzione, anche a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco economico dei contratti”.
“Mancanza investimenti”. “Tra l’altro – rileva il sindacato - , senza investimenti pianificati per aumentare il numero di collaboratori e infermieri negli studi dei medici di famiglia, appare inimmaginabile che la Medicina Generale possa offrire in modo adeguato una risposta ai bisogni di salute emergenti nei territori, sia in tema di cronicità, che di domiciliarità”.
Ma il no della Fimmg è anche sul
ruolo unico della Medicina Generale che “così come formulato nel testo proposto, non valorizza sufficientemente il contributo professionale dei medici di continuità assistenziale e rimane una mera enunciazione, priva strumenti contrattuali indispensabili per dare il via ai programmi di prevenzione e di medicina di iniziativa di cui i cittadini hanno bisogno”.
In ogni caso “la Segreteria Nazionale pur riconoscendo alla Sisac l’impegno per il miglioramento delle relazioni sindacali, constata che le Regioni non sono ancora in grado di formulare un progetto di riforma dell’assistenza territoriale unitario e non condizionato da interessi locali”.
Un riferimento poi anche a proposito
dell’articolo 22 del Patto per la Salute, dove la Segreteria Nazionale ha espresso “netta opposizione all’ipotesi proposta dalle Regioni di dichiarare per legge l’equivalenza ai fini dell’accesso alla Convenzione fra la specialità in Medicina della comunità e delle cure primarie e il Corso di formazione specifica in Medicina Generale attualmente gestito dalle Regioni e dalla professione”.