Fino ad ora si è sempre parlato di un futuro con meno medici. Ma questo futuro sta sempre più diventando il presente. E a fotografare questa realtà è l’Enpam, l’ente previdenziale dei medici e dei dentisti. Nel 2016, secondo uno studio presentato dal'Ente in occasione della seconda edizione del Fimmg Progetto Giovani in corso a Gualdo Tadino, infatti, 1.499 iscritti al fondo di previdenza della medicina generale compiranno l’età del pensionamento (68 anni). Nello stesso anno, dalle scuole di formazione in medicina generale è prevista l’uscita di meno di 900 nuovi medici di famiglia (per il triennio 2013-2016 sono stati messi a bando 924 posti nelle scuole di formazione inmedicina generale. Non tutti i medici in formazione arrivano alla fine del percorso di studi).
“Nei prossimi anni potremmo essere costretti a chiamare specialisti e medici di famiglia dall’estero - ha dichiarato il presidente della Fondazione Enpam
Alberto Oliveti -. Allo stesso tempo in Italia migliaia di laureati in medicina rischiano di non avere accesso ai percorsi di post lauream perché, a causa dei tagli alle borse di studio, non viene messo a bando un numero sufficiente di posti nelle scuole di specializzazione e di formazione”.
Ma anche dopo il 2016 la forbice continuerà ad allargarsi. L’Enpam sottolinea che il numero dei medici di medicina di famiglia che andranno in pensione ogni anno continuerà a crescere anche dopo il 2016 e raggiungerà un picco nel 2022 (quando saranno quasi 4.900 gli iscritti al fondo della medicina generale a compiere l’età di 68 anni).
“Il nostro Paese avrebbe il dovere morale e civile di programmare la qualità e il numero dei professionisti che devono assicurare ai cittadini il loro diritto alla salute - ha dichiarato ancora Oliveti -. Per affrontare questi problemi abbiamo costituito un osservatorio sul mercato del lavoro delle professioni sanitarie che si riunirà il 25 giugno prossimo”.
Alla riunione, che terrà nella sede dell’Enpam a Roma, è prevista la partecipazione dei rappresentanti delle professioni e delle massime autorità nel campo delle politiche sanitarie, del lavoro e dell’università.