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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Calcolosi. Il futuro è nella strumentazione taglia extra-small

31 maggio - Terapie sempre più personalizzate e tecniche chirurgiche diverse ma legate da un denominatore comune: la strumentazione miniaturizzata. Così si prospetta il futuro nella cura della calcolosi alle vie urinarie, oggetto della prima sessione d’interventi del XII Congresso Urop (Urologi Ospedalità Gestione Privata), che si è aperto lunedì e che si concluderà oggi a Milano, presso l’Università Statale.

Le tecniche operatorie poste a confronto durante gli interventi del Professor Manlio Cappa, primario presso la Clinica Fabia Mater di Roma, del Professor Emanuele Montanari, direttore dell’U.O. di Urologia del Policlinico di Milano e del Dottor Pietro Acquati, specialista in Urologia presso l’Irccs Policlinico San Donato di San Donato Milanese, sono la litotrissia percutanea, anche nella nuova versione denominata “Mini-Perc”, e la Rirs (chirurgia retrograda intrarenale).

“La Mini-Perc – spiegano gli urologi in una nota - rappresenta una evoluzione della tecnica di litotrissia percutanea, che prevede l’accesso di strumenti direttamente nel rene. Gli strumenti che accedono ai reni per polverizzare i calcoli sono in questo caso miniaturizzati. Questo consente non solo un approccio mininvasivo al paziente, ma anche la possibilità di frantumare calcoli di dimensioni molto esigue. Queste caratteristiche rendono la Mini Perc sovrapponibile, in alcuni casi, alla Rirs, una tecnica particolarmente evoluta che ha il vantaggio di salvaguardare il rene. Essa prevede l’uso di strumenti mininvasivi e flessibili digitali che, con il supporto di fibre laser sottilissime polverizzano i calcoli grazie alla emissione di energia pulsata (Holmium laser)”.

La calcolosi alle vie urinarie è il risultato di fattori genetici e ambientali: fra questi figurano la presenza di alti livelli di calcio nell’urina, l’obesità, la presenza di alcune malattie endocrine e l’insufficiente idratazione. “Questa patologia – prosegue la nota - può, purtroppo, colpire anche i bambini. È endemica in Medio Oriente e in alcuni Paesi del sud dell’Asia a causa di scarsità d’acqua e malnutrizione: tuttavia, pur rimanendo ancora rara (in Italia colpisce 2 bambini ogni 100.000 nati), è in aumento nel mondo occidentale, principalmente in conseguenza di un crescente consumo di cibo spazzatura”.

“Ecco la ragione per cui, caso raro nel corso di congressi di Urologia di questo taglio, abbiamo deciso di aprire i lavori con una lezione magistrale del Professor Sajid Sultan, che siamo onorati di ospitare. Il Professor Sultan vanta un’amplissima casistica chirurgica”, commentano i Professori Luca Carmignani e Ottavio De Cobelli, Presidenti del Congresso.

Sultan ha infatti all’attivo 4000 interventi durante i quali ha curato bambini provenienti non solo dal Pakistan, ma da numerosi altri Paesi asiatici utilizzando tecniche mininvasive di grande efficacia, che gli hanno consentito di portare alla guarigione i suoi pazienti con un solo intervento, scongiurando il rischio di reinterventi a breve.

Per l’Urop, dunque, “la condivisione della sua esperienza, già avvenuta lo scorso anno a Karachi con il Dr. Acquati e l’equipe dell’urologia pediatrica del Policlinico di Milano, è dunque preziosa per gli specialisti italiani, che negli anni a venire potrebbero essere chiamati sempre più spesso a confrontarsi con questa patologia, a creare centri di eccellenza e a “fare rete” per assicurare ai piccoli pazienti risposte immediate, efficaci e, per quanto possibile, definitive”.
31 maggio 2017
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