16 luglio -
“L’industria non è solo ‘innovazione’”, infatti “le spese per ricerca e sviluppo sono nettamente inferiori a quelle sostenute per la promozione dei propri farmaci. Inoltre il 50 per cento dei farmaci erogati a carico del SSN è costituito da medicinali a brevetto scaduto e sono pochissime le molecole realmente innovative immesse sul mercato negli ultimi anni”. Federfarma contrattacca così alle affermazioni di Farmindustria, secondo la quale la manovra approvata al Senato “colpisce, per premiare il commercio, chi fa innovazione”.
“La modifica apportata dal Senato alla manovra finanziaria ha l’obiettivo di rendere più equi e sostenibili i sacrifici che precedentemente erano addossati alle sole farmacie e non quello di punire o premiare qualcuno”, afferma invece Federfarma ricordando come, “le farmacie, infatti, anche dopo le modifiche del Senato continueranno a pagare una quota rilevante dei tagli imposti al settore”. E aggiunge: “Come osservato giustamente dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti – continua la nota di Federfarma - la farmacia non è un’attività commerciale, bensì una struttura socio-sanitaria, nella quale operano professionisti laureati che garantiscono la dispensazione professionale, sicura e controllata dei medicinali prodotti dall’industria”.
Per quanto riguarda la richiesta avanzata dai grossisti di una più equa distribuzione dell’onere sull’intera filiera, Federfarma sottolinea che “in Commissione Bilancio, proprio con l’obiettivo di realizzare nel modo più semplice un’equa ripartizione dei sacrifici, erano stati presentati diversi emendamenti finalizzati a ridurre il prezzo dei farmaci Ssn. Tale soluzione, che avrebbe avvantaggiato anche i cittadini che pagano i medicinali di tasca propria, non è stata ritenuta praticabile dalla Commissione, né è stata supportata in alcun modo dai grossisti”.