Incontro ieri a Palazzo Chigi tra Governo e Regioni, presenti
Renzi, Lorenzin, De Vincenti e una delegazione di presidenti regionali) per mettere a punto un piano di accelerazione dei costi standard sanitari da inserire nella legge di stabilità
E stavolta sembra si faccia sul serio. Non si è parlato infatti dei “vecchi” costi standard, quelli già in vigore che nei fatti si limitano a indicare criteri per il riparto del Fondo sanitario nazionale senza entrare minimamente nel merito dei singoli costi e prezzi per le varie prestazioni e servizi. Al vertice di ieri si sarebbe proprio parlato dei “veri” costi standard e cioè di come far sì che un determinato bene o una specifica prestazione sanitaria abbiano lo stesso prezzo e costo in tutta Italia. E questo perché si è convinti che da un livellamento su parametri standard ne verrebbe fuori un bel risparmio.
Del resto era stato lo stesso Renzi nei giorni scorsi, rispondendo al presidente della Lombardia
Maroni, a dire che per lui i costi standard in sanità si potevano e dovevano fare subito. E ieri se ne è cominciato a parlare. E Maroni può gioire, ritenendosi di fatto l’acceleratore del processo, tanto da twittare: "#lavoltabuona?"
E di legge di stabilità e di sanità si tornerà comunque a discutere anche giovedì prossimo in Conferenza delle Regioni, già convocata in seduta straordinaria a Roma mentre, informa l’Ansa, un altro incontro tra Regioni e Governo è previsto per la prossima settimana, prima del 15 ottobre quando la Legge di stabilità approderà a Palazzo Madama.
Non è ancora chiaro tuttavia se dall’introduzione dei costi standard e dei risparmi che essi dovrebbero comportare, deriverà o meno un maggiore incremento del Fondo sanitario 2016, attualmente fissato da Renzi in 111 miliardi (più di 2 in meno del previsto). In proposito va detto che lo stesso Renzi,
quando ne ha parlato al Senato, ha usato l’espressione “base di partenza” per quella cifra…Vedremo.