15 settembre - Il punto interrogativo è ancora d'obbligo perché quanto detto dal premier a Lilli Gruber ieri sera su La 7 si presta facilmente a dubbie interpretazioni. Ma certamente affermare, come ha fatto Renzi, che nel 2016 potremmo avere le stesse risorse sanitarie di quest'anno (già tagliate di 2,35 mld dal decreto di agosto) lascia pochi dubbi, a meno di pronte smentite, al fatto che alla fine i tagli alla sanità ci saranno. Ma Lorenzin non ci sta.
Lette le anticipazioni delle agenzie nel pomeriggio abbiamo seguito tutta l'intervista di Lilli Gruber a Matteo Renzi nella puntata di ieri sera di 8 e mezzo. Le agenzie titolavano: "Renzi, niente tagli alla sanità". Ma cosa ha detto effettivamente il premier?
Ecco la trascrizione letterale della sua risposta a Gruber che gli chiedeva se ci saranno tagli alla sanità nella legge di stabilità. Renzi: “Noi avremo sulla sanità, se le cose vanno in un certo modo, se interveniamo per ridur..., proprio male che vada, le stesse cifre di quest’anno, cioè nel 2016 le stesse cifre del 2015”.
Il premier ha poi aggiunto come “noi abbiamo aumentato i soldi in questi anni, abbiamo portato il Fondo per le non autosufficienze a 400 milioni di euro. C'è una legge per l'autismo...mi piacerebbe parlare di questo...”.
Dato che non ci sono state controdomande o richieste di chiarimenti, non ci resta che provare a interpretare queste parole del premier che, oggettivamente, lasciano pochi dubbi a meno che il premier non sia incorso in un pasticcio dialettico. Se le intendiamo letteralmente infatti non c'è dubbio. La possibilità che nel 2016 ci potrebbe non essere la piena disponibilità del fondo sanitario stabilito nel decreto di agosto e cioè di 113,1 miliardi (a sua volta già ridotto di 2,35 miliardi rispetto al Patto per la salute) si fa reale.
Il premier infatti, una cosa l'ha detta chiara: "Male che vada, avremo le stesse risorse del 2015" e cioè, aggiungiamo noi, 109,7 miliardi di euro, quindi quasi 3,4 miliardi in meno rispetto a quanto stabilito dalla manovra economica di solo un mese fa.
Siamo certi che non mancheranno polemiche su queste parole. Ma è certo che una parola di chiarezza in proposito sarebbe quanto mai apprezzata dal Governo.