15 settembre -
"Siamo alle solite. Con i giochi di parole, il 'definanziamento' diventa 'mancato incremento' così come i 'tagli lineari' sono diventati 'risparmi'. Di fatto il Governo minaccia di disattendere un impegno siglato con le Regioni e lascia la sanità annaspare in una situazione finanziaria inadeguata". Così il segretario del sindacato dei medici dirigenti Anaao,
Costantino Troise, risponde alle parole del premier Renzi, che, nel corso di
'Otto e mezzo', ha annunciato che nella prossima legge di stabilità potrebbero essere destinate alla sanità "male che va" "le stesse cifre di quest'anno". Parole che lasciano intendere un nuovo mancato aumento del fondo sanitario previsto dal Patto per la Salute. "L'aumento del fondo di 2,35 miliardi previsto per il 2015 è già saltato. Se salta anche quello di 3,3 miliardi previsto per il 2016 significa che gli accordi si scrivono sulla sabbia. Mi auguro sia un equivoco", prosegue Troise.
“Anche le dichiarazioni del ministro aprono un balletto di cifre e di parole che appassionerà economisti e ragionieri e linguisti fino ai documenti ufficiali. Certo è che comunque vada il patto della salute è stato tradito non una, ma due volte, ed in situazioni di ripresa economica. La verità è che cittadini hanno rispetto al governo una differente valutazione delle condizioni della sanità pubblica se non diverse attribuzioni di valore. Se l'ipotesi di Renzi fosse confermata – conclude - sarebbe la dimostrazione che la sanità è un bancomat cui il Governo attinge risorse per fare altro, non certo per recuperare risorse da destinare all'innovazione. In queste condizioni vuol dir lasciare che il Servizio Sanitario Nazionale muoia per asfissia, soprattutto al meridione dove il rosso dei bilanci è accompagnato da una mancata garanzia dei livelli di assistenza".