Si è concluso il Consiglio dei ministri, attesissimo soprattutto dai farmacisti per le norme contenute nel Ddl concorrenza del ministro per lo Sviluppo economico
Federica Guidi. Il confronto è iniziato in pre consiglio e già in quella sede lo scontro è stato acceso. Sul piatto le norme per la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta anche fuori dal canale farmacia. Una norma prevista nel testo in entrata sulla quale il ministro
Lorenzin si è però da subito opposta.
Alla fine quella norma è stata cassata, come anche altre misure previste nelle bozze iniziali del provvedimento di qualche settimana fa sul numero delle farmacie in rapporto alla popolazione o sulle facilitazioni all'ingresso dei generici. Cassate dal testo anche altre norme sanitarie sulle autorizzazioni per le strutture private, sull'accreditamnento e sull'open data.
Ma per le farmacie una novità "grossa" c'è: potranno infatti entrare nel mercato e diventare titolari di farmacie private anche le società di capitale, fino ad oggi escluse dal novero degli aventi diritto.
Attualmente la titolarità delle farmacie è infatti riservata solo a persone fisiche, a società di persone e a società cooperative a responsabilità limitata. Con la proposta Guidi le farmacie potranno essere invece anche di proprietà delle società di capitali e i soci non dovranno più essere obbligatoriamente farmacisti.
Viene inoltre eliminato il limite delle 4 farmacie per società proprio per facilitare le economie di scala e facilitare l’ingresso nel settore delle grandi società di capitali come gestori di catene di farmacie. Eliminato anche l’obbligo che prevede che a dirigere la farmacia sia un farmacista socio.
“Non abbiamo modificato l’attuale situazione riguardante il comparto delle farmacie, lasciando inalterato il rapporto tra farmacista e cliente”. Ha detto in conferenza stampa il ministro Guidi.
“Lasciamo il quadro immutato per il numero delle farmacie, per le piante organiche e per la distanza tra esercizi – ha spiegato il ministro – Abbiamo, invece, eliminato il tetto di 4 unità in relazione alla titolarità delle farmacie, con l’obiettivo di irrobustire la capacità dei soggetti di stare sul mercato. E, proprio in quest’ottica, inseriamo la possibilità per le società di capitali di entrare nella farmacie, ma sempre senza modificare in alcun modo il servizio e il rapporto con il consumatore”.
Salta liberalizzazione fascia C con ricetta. A dare l'annuncio durante i lavori del Cdm è stata il ministro Lorenzin con un twitter dove scrive: "La vendita dei
#farmacidi
#fasciaCrimane in
#farmacia. Vittoria dei pazienti,sopratutto degli anziani."