Un protocollo per la produzione di cannabis terapeutica nello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Lo hanno sottoscritto stamane, presso il Ministero delle Salute, Beatrice Lorenzin e Roberta Pinotti, titolare della Difesa.
Oggi una fiala di farmaco cannabinoide costa fino a 900 euro, ma grazie al nuovo protocollo questi prodotti “costeranno meno della metà – ha spiegato
Lorenzin – di quanto ora si spende per importare il principio attivo, circa 15 euro al grammo. La produzione nello stabilimento di Firenze abbatterà ancora di più i costi e ci garantisce la sicurezza necessaria”. Se potranno prescriverli o meno anche i medici di famiglia “lo decideranno i tecnici che elaboreranno il progetto e poi il Consiglio superiore di sanità che lo valuterà. Io – ha aggiunto – sono favorevole al fatto che chi ha competenze faccia la prescrizione”.
Il progetto pilota “è la risposta ai pazienti con patologie gravi come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla. Persone – ha poi sottolineato il ministro – che necessitano dei farmaci con il principio attivo della cannabis”. Lorenzin ribadisce però che questo accordo e il progetto pilota non devono essere confusi con “l’uso delle droghe, che è un altra cosa. Perché tante sostanze ‘stupefacenti’ sono usate nella farmacopea”.
Entro il 31 ottobre verrà costituito il gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei due ministeri e da quello delle Politiche agricole e forestali, dello Sfcm, dell’Aifa, dell’Istituto Superiore di Sanità, e delle Regioni e Province autonome, per definire in un protocollo operativo, la programmazione delle operazioni da compiere, la quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie, la fitosorveglianza, le verifiche e le tariffe le competenze del pool di esperti. Spetterà poi al Consiglio Superiore di Sanità dare il via libera alla produzione, dopo l’esame del protocollo. I primi farmaci saranno pronti entro il 2015.
La produzione presso lo stabilimento fiorentino avverrà “unendo le capacità con la sicurezza della sorveglianza militare – ha evidenziato
Pinotti – Le potenzialità che le forze armate hanno sviluppato devono essere sfruttate per essere messe a disposizione della collettività”. Il ministro della Difesa ha infine assicurato che “c’è tutto lo spazio necessario per garantire il fabbisogno nazionale e anche per l’esportazione”.