15 settembre -
"La smentita del premier Renzi sui possibili tagli alla sanità non chiarisce del tutto la situazione, né fornisce garanzie sul fatto che sia rispettato l'aumento a 113 mld già previsto dall'intesa Stato Regioni. Se non si dovesse rispettare quel livello di finanziamento verrebbero disattese le promesse fatte ai cittadini e si manderebbe un preoccupante segnale di definanziamento del Servizio sanitario nazionale. I 113 mld sono necessari per poter garantire l'erogazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza, per poter finanziare il Fondo per i farmaci innovativi, ma anche per garantire i rinnovi di contratti e convenzioni". Così il coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato - Cittadinanzattiva, Tonino Aceti, commenta a Quotidiano Sanità la smentita del premier sulle indiscrizioni lanciate oggi da Repubblica.
"A questo bisogna poi aggiungere - ha proseguito - che si creerebbero difficoltà sia alle Regioni in procinto di uscire dal Piano di rientro, che a quelle che ad oggi rischiano di entrarci. Non dimentichiamo che tutto questo avrebbe ricadute dirette sui cittadini in termini di possibili aumenti dell'Irpef e dei ticket, in un momento in cui vengono a più riprese segnalate serie difficoltà di accesso ai servizi del Ssn", conclude Aceti.
15 settembre 2016
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