5 agosto -
“Bene definire dei percorsi di appropriatezza per arginare le criticità causate da esami diagnostici o strumentali eseguiti senza una effettiva utilità. Su questo bisogna lavorare. Ma è sbagliato il metodo, non si possono fare pagare i cittadini: non sempre possono essere in grado di capire che la prestazione è inappropriata. Così come non va bene che i medici siano sanzionati, un paradosso dopo sei anni di blocco contrattuale. Non è questo lo strumento. Basterebbe un impegno a livello aziendale attraverso l’attivazione di strumenti che inducono e facilitano l’appropriatezza prescrittiva. L’esempio lampate, ad esempio, è quando attuato al Policlinico Tor Vergata di Roma, come ha spiegato il suo Dg
Tiziana Frittelli”.
Questo il commento del segretario della Fp Cgil Medici,
Massimo Cozza che ha anche espresso un plauso al ministro Lorenzin l’impegno preso a voler chiudere la partita relativa alla normativa sulla responsabilità professionale medica. Un pilastro essenziale per supportare tutto il sistema dell’appropriatezza e tagliare i costi della medicina difensiva.
“Finalmente ieri, per la prima volta – ha aggiunto – il Ministro ha preso l’impegno a far approvare il testo unico sulla responsabilità professionale medica in discussione in Parlamento. Il tema della responsabilità professionale è essenziale: se manca questa gamba è ovvio che l’impianto del provvedimento sull’appropriatezza non può reggere. I provvedimenti devono quindi marciare di pari passo”.