16 luglio -
“Altro che Governo tecnico, l’esecutivo guidato da Monti non ha perso l’abitudine dei governi della I Repubblica di occupare le poltrone, in questo caso quelle organismi sottoposti al controllo del ministero della Salute, prenotando perfino le sedie”. Così Antonio Palagiano, capogruppo IdV in commissione Affari Sociali della Camera, intervenendo questo pomeriggio nell’Aula di Montecitorio durante la discussione generale sul decreto legge di proroga dei termini in materia sanitaria.
“Un provvedimento – prosegue il deputato Idv – che doveva solamente prevedere due proroghe di termini, in realtà introduce delle disposizioni che altro non sono che un vero e proprio blitz da parte del Governo, che si attribuisce così la possibilità di rivedere la composizione dei 31 organi collegiali e organismi operanti presso il ministero della Salute e di nominare, addirittura, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Un vero e proprio colpo di mano, di fatto avallato durante l’esame del decreto in Commissione da praticamente tutti i gruppi parlamentari, ad esclusione dell’IdV, che non hanno voluto sopprimere le norme incriminate”.
“Il decreto prevede, infatti, la proroga al 31 dicembre 2012, di 31 organi collegiali e organismi operanti presso il ministero della Salute, in attesa che venga completato il processo di complessiva riorganizzazione e razionalizzazione dei medesimi, prevista dalla legge 183/2010, proprio per esigenze di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione delle risorse. Già il fatto che si voglia prorogare la loro esistenza, senza i necessari accorpamenti, appare una forzatura inspiegabile, specie in un momento di drastici tagli proprio nel comparto sanitario. Ma il Governo – prosegue Palagiano – e in particolare il Ministero della Salute, è andato molto oltre: ha pensato bene di inserire nel testo del decreto, due norme che gli consentono di intervenire sulla nomina dei componenti di questi organismi. Con la prima norma si prevede che il Ministero possa rinnovare la composizione di detti organismi, con la seconda, invece, il Ministro della salute mette le mani sulla composizione del Consiglio superiore di sanità arrogandosi la facoltà di nominare, oltre ai componenti non di diritto, anche il Presidente dell’importante organo consultivo, quando la normativa attuale prevede che sia l’Assemblea del Consiglio ad eleggere il Presidente. Una follia, un gesto di protervia intollerabile che offende il Parlamento”.
“Di fatto – conclude il deputato dipietrista – da un lato il governo lavora per emanare il DPR, dall’altro, provvede ad occupare, entro il 31 dicembre 2012, i posti di prestigio a disposizione. Ridurre i costi della politica attraverso l’eliminazione degli organismi collegiali inutili, resta soltanto un miraggio”.
16 luglio 2012
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