19 maggio -
Per il presidente della Fofi
Andrea Mandelli, che ha accettato di commentare i nostri dati, va prima di tutti sottolineato che “la pandemia da Covid 19 ha dimostrato che il territorio va potenziato e per questo credo che più che la rimodulazione dei tetti di spesa farmaceutici vadano riportati sul territorio molti farmaci, che per puro calcolo economico e non per problemi di sicurezza, sono stati dirottati esclusivamente verso la distribuzione ospedaliera”.
“Dalla Legge 405/2001 in poi – rimarca Mandelli - abbiamo considerato i farmaci un costo e li abbiamo di conseguenza sottoposti a misure di riduzione della spesa (e dell’accessibilità) senza considerare le ricadute sui cittadini, ritrovandoci con una rete territoriale indebolita. E proprio durante l’emergenza Covid abbiamo purtroppo visto come molti malati cronici stabilizzati non sono andati in ospedale, per comprensibili difficoltà e timori, a rifornirsi del farmaco di cui avevano bisogno, con le conseguenze denunciate dagli stessi medici”.
“Ecco perché – sottolinea il presidente della Fofi – credo fermamente che se dobbiamo guardare alla sanità del futuro dobbiamo agire sul rafforzamento dell’attività territoriale attraverso i medici di medicina generale e la rete delle farmacie. Per questo dobbiamo riportare sul territorio molti farmaci che oggi sono in distribuzione diretta e lo possiamo fare anche perché il tetto della spesa territoriale è sotto controllo mentre l’ospedaliera, che già è fuori controllo, sarà destinata a sforare ancora di più visto l’alto numero di pazienti trattati nelle terapie intensive durante quest’emergenza”.
“In questo quadro – conclude Mandelli - penso siano un grave errore, subito da correggere, alcune iniziative di singole aziende farmaceutiche di distribuire direttamente il farmaco al paziente, utilizzando servizi di consegna domiciliare, perché rende ancora più fragile il rapporto tra malato e Ssn”.
L.F.