12 dicembre -
“Innovare comporta un rischio, ma nel lungo termine diventa un vantaggio, se riusciremo a dare al cambiamento un contenuto ed un progetto capace di suscitare aspettative nutrite di speranza e fiducia”. Così il presidente dell’Anaao Assomed,
Costantino Troise, ha definito la strada da percorrere per il sindacato, che festeggia oggi 60 anni forte di 22.000 iscritti, “che ne fanno il primo sindacato dei medici dipendenti e della nuova area contrattuale della dirigenza sanitaria”.
Un sindacato, dunque, forte, che Troise ha definito “capace di farsi portatore di istanze diverse e di tutelare interessi legittimamente differenti. Un sindacato che è stato, ed è, protagonista nella storia della sanità italiana, convinto che i Medici condividono con i cittadini un destino comune che tiene insieme il diritto alla cura ed il diritto a curare”.
Il presidente dell’Anaao ha quindi evidenziato come nel corso di 60 anni “la storia delll’Anaao si è sempre intrecciata con quella del SSN, le sue leggi e le sue riforme, la difesa della sanità pubblica con la difesa dei valori professionali, la lotta alle diseguaglianze di salute con quella a privilegi e rendite corporative, la tutela di legittimi interessi e delle aspettative delle categorie professionali con quella di un grande patrimonio civile e sociale che abbiamo contribuito prima a fare crescere, poi a difendere”.
Una storia fatta di “uomini e di donne che hanno impegnato parte della loro vita, non solo professionale, al servizio di una passione civile che ha percorso documenti, assemblee, sit-in, scioperi, fino a manifestazioni di massa, per usare un termine oggi desueto. Al servizio di quell’articolo 32 della Costituzione che ha sempre rappresentato la stella polare delle nostre politiche”.
“Oggi - ha osservato l’Anaao - ci troviamo alle prese con nuovi teatri di gioco e nuovi attori”. Tra i cambiamenti, quelli professionali, rappresentati, tra gli altri, nell’aumento della componente femminile, “ormai le donne quasi maggioranza nella professione e tra gli stessi iscritti”, e i giovani, “per i quali è stato istituito, evitando il riflesso del novismo come palingenesi e panacea, un settore, incubatore di energie nuove, un laboratorio di under 40”.
Troise ha evidenzia, dunque, come l’Anaao sia cambiato negli anni per riuscire ad ascoltare e dare risposte a tutte le componenti professionali. Ma le sfide continuano. E “toccherà ancora all’Anaao un esercizio di leadership per dare un nuovo ruolo sociale e politico alla categoria, superando la frammentazione della rappresentanza, fattore strutturale di debolezza, e recuperando l’attuale smarrimento dell’identità professionale. Con l’orgoglio di quello che siamo stati e coerenti con i doveri e le responsabilità che ci siamo assunti 60 anni or sono, possiamo farcela. E ce la faremo”.