21 febbraio -
“Intesa con le Regioni sul piano nazionale per la riduzione delle liste d’attesa contiene alcuni elementi positivi e di continuità con i piani regionali precedenti ma da qui ai toni trionfalistici e definitivi della ministra Grillo ce ne passa”. Lo dichiara
Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell’intesa tra Regioni e governo sul piano nazionale delle liste di attesa per il triennio 2019-2021.
“L’intesa – spiega – un passo in avanti. Si pongono le basi per iniziare per avere piani regionali uniformi ma ha il grave difetto di tentare di gestire gli effetti senza eliminare le cause strutturali della questione, ovvero lo sblocco della spesa per il personale specialistico. Il vero nodo rimane, insomma, intatto. Se il governo non avesse fatto la scelta imprudente e dannosa di non affrontare lo sblocco del tetto della spesa nella legge di Bilancio, bocciando tutti gli emendamenti del Pd ora la situazione sarebbe ben diversa. Il combinato disposto del piano e delle risorse necessarie per realizzarlo avrebbe davvero portato a una soluzione definitiva”.
“Ma in questo modo l’asse principale del problema, quello del personale, rimane irrisolto. Siamo dunque difronte a un piano monco perché rimane sprovvisto della gamba principale necessaria per tenerlo in piedi”, conclude.