21 febbraio -
“Dopo anni di progressiva riduzione della spesa pubblica sanitaria, che hanno visto sottrarre decine di miliardi di euro all’investimento sulla salute degli italiani, e dopo l’adozione di regole di programmazione ospedaliera, che hanno ridotto il numero di posti letto ai valori più bassi in Europa sta, purtroppo, accadendo quello che Aiop aveva previsto: crescita delle liste d’attesa, uso improprio e, quindi, sovraffollamento dei Pronto soccorsi ospedalieri, crescita della mobilità verso le regioni che non sono state e non sono in piano di rientro”. Cos
ì Barbara Cittadini, Presidente di Aiop (l’Associazione dell’ospedalità privata), commenta la situazione relativa al problema delle liste d’attesa.
“E’ necessario - dice ancora Cittadini -, intervenire ma la proposta di piano resa nota oggi dal Governo non ci convince. Non servono complicate regole burocratiche o atteggiamenti coercitivi nei confronti dei medici pubblici o della componente di diritto privato del SSN. Servono semplicemente maggiori risorse, collocate in modo corretto e con un monitoraggio rapido e snello dei risultati. Serve evitare l’illusione che una grave crisi di risorse e organizzazione si risolva con qualche editto”.
La Presidente di Aiop aggiunge: “Si deve mettere mano alla crescente insufficienza della formazione dei professionisti a partire dai medici specialisti, si deve sbloccare l’assunzione nel pubblico e si deve utilizzare la potenzialità della componente privata accreditata di rispondere con rapidità e efficienza alla domanda insoddisfatta di prestazioni. Purché, però, alcune Regioni evitino soluzioni di pura “facciata”, pensando di utilizzare i budget storici degli erogatori accreditati per gestire le criticità ingravescenti delle liste d’attesa e dei Pronto soccorsi pubblici, soluzione che determinerebbe un ulteriore allungamento delle liste d’attesa e una insopportabile violazione della libertà di scelta del cittadino”.