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QS Edizioni - martedì 16 luglio 2024

Cronache

Epatite B. Al via campagna informativa e test gratuiti in 15 città

immagine 17 maggio - Oltre 700mila persone in Italia sono affette da epatite B cronica. Ma almeno la metà non sa di aver contratto il virus, che è 100 volte più contagioso dell’Hiv. Dal 21 maggio al 15 giugno campagna informativa in 6 lingue e test gratuiti in 15 capoluoghi italiani. Scarica l'opuscolo in lingua italiana.
Epatite B: usa la testa, fai il test. È questo lo slogan della campagna che dal 21 maggio al 15 giugno sarà promossa in tutta Italia da quattro società scientifiche, Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), Sige (Società Italiana di Gastroenterologia), Simit (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali), Simg (Società Italiana di Medicina Generale), con il supporto di FederAnisap (Federazione Nazionale delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) e il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb per informare su una delle malattie più diffuse al mondo, che colpisce il fegato e quando si cronicizza può causare danni anche molto gravi.

Dal 21 maggio al 15 giugno, infatti, in 15 capoluoghi italiani (Milano, Brescia, Bergamo, Padova, Torino, Reggio Emilia, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Foggia, Cagliari, Messina e Palermo), i cittadini avranno la possibilità di eseguire gratuitamente il test dell’epatite B presso uno dei laboratori che aderiscono alla campagna. Per usufruire del test gratuito basterà prenotarsi tramite il Numero Verde 800 027 325 o online, al sito www.epatiteb2012.it, nel quale sono fornite tutte le informazioni sulla patologia e la mappa con i Centri analisi disponibili.

Contestualmente, sarà distribuito materiale informativo in 6 lingue (oltre all'italiano, inglese, rumeno, albanese, ucraino e polacco) per spiegare alla popolazione cosa è l’epatite B, quali sono le modalità di contagio e i comportamenti a rischio da evitare per non contrarre il virus.

Due, quindi, gli obiettivi della campagna: incrementare nella popolazione la consapevolezza della malattia e dei fattori di rischio di contagio, e incentivare l’esecuzione del test tra le categorie a rischio, coinvolgendo anche la popolazione migrante residente in Italia, proveniente da Paesi in cui tuttora non esiste l’obbligo del vaccino.

L’infezione dà segni di sé solo quando si sono già prodotti danni epatici gravi: come ha spiegato Gianfranco Delle Fave, professore ordinario di Gastroenterologia dell’Ospedale Sant’Andrea, La Sapienza Università di Roma, in occasione della presentazione della campagna. “Quando si produce la diagnosi di HBV – ha precisato - l’infezione è già cronicizzata, cioè la malattia è già avanzata e si sono già determinati dei danni: la gran parte dei soggetti con infezione cronica da epatite B non presenta alcun sintomo, tuttavia sono perfettamente in grado di trasmettere la malattia”.

Oltre 700mila persone in Italia sono affette da epatite B cronica: di queste, almeno la metà non sa di aver contratto l’infezione. Il virus dell’epatite B (HBV) è 100 volte più contagioso dell’HIV ed è in grado di sopravvivere fuori dall’organismo, rimanendo infettivo, per almeno 7 giorni. La maggior parte dei contagi avviene mediante rapporti sessuali non protetti o scambio di siringhe o aghi contaminati, ma anche attraverso la condivisione di spazzolini da denti o rasoi e con l’utilizzo di strumenti non sterilizzati per piercing e tatuaggi.

Nell’80% dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, ma in circa il 20% dei casi evolve in una forma cronica estremamente pericolosa e che comporta un rischio maggiore del 15-20% di morire prematuramente per cirrosi ed epatocarcinoma.

Vaccinazione, test e conoscenza dei fattori di rischio permettono di arginare il contagio. “La vaccinazione, la presenza di terapie efficaci che inibiscono la replicazione del virus, il miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie sono fattori che hanno determinato in Italia un abbassamento drastico della prevalenza da infezione da HBV”, ha dichiarato Paolo Caraceni, Segretario Aisf. “Da zona ad alta endemia – ha aggiunto - l’Italia è diventata regione a bassa endemia, con una prevalenza di portatori del virus inferiore al 2%, concentrata nelle fasce d’età over 30-40”.
 
A sottolineare l’importanza di diffondere queste conoscenze anche tra stranieri residenti in Italia, è stato Orlando Armignacco, presidente Simit. “Si stima – ha spiegato - che i portatori del virus di origine non italiana siano circa 300mila: persone non trattate, provenienti da zone ad alta endemia come Europa orientale, Africa sub-sahariana e Cina, portatori del virus cosiddetto ‘selvaggio’ (wild type), che hanno anche genotipi differenti da quello che abitualmente circola in Italia, cioè il genotipo D, e che, per vari motivi, non si sottopongono facilmente a esami di laboratorio”.

Per favorire la diagnosi, il medico di medicina generale svolge un ruolo fondamentale: “E’ importante che i cittadini si rivolgano al dottore che conoscono da tanti anni con grande libertà e tranquillità – ha sottolineato Claudio Cricelli, presidente Simg - chiedendogli quali siano i comportamenti e le situazioni che possono esporlo al rischio e magari fornendo maggiori dettagli, nella sicurezza che la loro privacy non sarebbe violata, anzi conservata e rafforzata”.

La presenza del virus dell’epatite B viene accertata attraverso un semplice esame del sangue, che può essere eseguito a digiuno o anche a stomaco pieno, e che serve a ricercare il “marcatore” dell’infezione, l’HBsAg (Hepatitis B Surface Antigen): si tratta dell’antigene di superficie dell’epatite B, anche conosciuto come antigene Australia.

“Ciascun laboratorio aderente all’iniziativa s’incaricherà di effettuare l’esame, di verificare e controllare il dato analitico, nella piena garanzia della privacy dell’utente e della qualità del processo, e di rendere disponibili i risultati nel giorno indicato”, ha spiegato Vincenzo Panarella, presidente FederAnisap. “Rispetto ai benefici in termini di conoscenza e di tranquillità, il disagio che tale test comporta è davvero nullo”.
 
17 maggio 2012
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