Secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, la questione dell’Ilva di Taranto è un problema da valutare con grande attenzione e basandosi sull’esperienza di altri paesi con problemi simili. Occorre, ha aggiunto il ministro intervistato dal Corriere della Sera in edicola oggi, procedere con prudenza tenendo assieme i piani di bonifica e di salvataggio dei posti di lavoro.
Già perché non ci si può dimenticare, ha aggiunto Balduzzi, “che i problemi occupazionali incidono sulle condizioni di salute. La perdita del lavoro ha conseguenze negative sull'organismo e può costituire causa di malattia seria. Col ministero dell'Ambiente studieremo con attenzione i modelli applicati all'estero in eventi simili, ad esempio negli Stati Uniti e Australia, dove si sono mossi con cautela senza sottovalutare ambedue gli aspetti”.
Il ministro ha poi anche parlato dell'aumento dei tumori nelle aree maggiormente inquinate, “i dati sono inquietanti e in parte si riferiscono allo studio ‘Sentieri’ già avviato da alcuni anni e che riguarda tutti i siti industriali oggetto di bonifica nazionale. Presenteremo a settembre lo studio completo”.
In più ha fatto sapere il ministro che “entro il 15 ottobre riceverò i risultati di un'indagine di monitoraggio biologico condotto dalla Asl locale pugliese e dall'Istituto superiore di sanità. Verranno controllati i livelli di diossina e di metalli pesanti nel sangue o nelle urine degli allevatori del Tarantino, per valutare a quale grado di contaminazione sono esposti. Credo che questi due elementi, il calcolo dell'efficacia delle misure di bonifica adottate dall'Ilva e gli esami biologici, siano indispensabili per concertare un'azione seria. Non escludo che, dopo aver acquisito queste informazioni, venga istituita una task force permanente presso il ministero della Salute per rafforzare e coordinare gli interventi di tutela sanitaria a favore della popolazione colpita".