13 agosto -
In una nota l'Associazione italiana di epidemiologia fa sapere di sostenere “l'azione del gip” di Taranto, Anna Patrizia Todisco e la linea dura adottata sul caso Ilva.
In quanto secondo gli esperti “di fronte alla nuova ordinanza del gip che sollecita ad adottare tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo e a eliminare le stesse, situazioni in ragione delle quali il sequestro preventivo è stato disposto con l’ordinanza del 25 luglio e confermato dal Tribunale del Riesame, avendo tra i propri principi ispiratori la difesa della sanità pubblica, la promozione della salute dei singoli e delle comunità e l’affermazione del primato della prevenzione, e identificando la realizzazione di questi principi con quanto richiesto dal magistrato, sostiene l’azione del gip e auspica” che vengano messe in atto tutte le misure necessarie al risanamento ambientale dell'area.
Gli epidemiologi si auspicano “che la proprietà dell’Ilva, responsabile dei danni rilevati dalla magistratura, metta in atto in tempi brevi tutte le azioni di adeguamento e bonifica richieste” permettendo in questo modo il dissequestro “tempestivo degli impianti e non facendo ricadere sui lavoratori le conseguenze nefaste delle proprie scelte che già hanno danneggiato la popolazione”.
L'Associazione di esperti “considera solidi e affidabili i risultati della perizia epidemiologica che ha permesso al gip di Taranto di quantificare i danni sanitari determinati, sia nel passato sia nel presente, dalle emissioni nocive degli impianti dell'Ilva”.
13 agosto 2012
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