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Medicina Rigenerativa. Al San Raffaele di Milano il primo trapianto di cellule staminali di Holostem dopo il lockdown

Il prof. Paolo Rama ha eseguito, su un giovane paziente, il primo trapianto di epitelio con cellule staminali corneali autologhe (cioè del paziente stesso) per la ricostruzione della superficie oculare, interamente prodotte e distribuite dallo spin-off dell’Università di Modena e Reggio Emilia Holostem terapie avanzate.

15 OTT - Nonostante la pandemia in corso, e tutte le difficoltà legate alla diffusione del COVID-19, al San Raffaele di Milano il prof. Paolo Rama ha eseguito ieri il primo trapianto di epitelio con cellule staminali corneali autologhe (cioè del paziente stesso) per la ricostruzione della superficie oculare, interamente prodotte e distribuite Holostem Terapie Avanzate S.r.l., lo spin off universitario, nato nel 2008 grazie al connubio tra le capacità scientifiche dei ricercatori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e le capacità industriali di Chiesi Farmaceutici S.p.A.. Il principale obiettivo di Holostem Terapie Avanzate è infatti promuovere la Medicina Rigenerativa basata sull’utilizzo di cellule staminali epiteliali per pazienti senza alternative terapeutiche.

“Queste cellule - spiega una nota di Holostem -, che sono normalmente responsabili della costante rigenerazione della cornea in un occhio sano, possono essere irrimediabilmente danneggiate da incidenti sul lavoro (causati per esempio da calce viva, da solventi o da acidi), incidenti domestici (per esempio ustioni oculari provocate da detersivi o agenti abrasivi in adulti e bambini) o anche aggressioni con agenti chimici. In questi casi la cornea non è più in grado di rigenerarsi spontaneamente e il paziente perde la capacità visiva. Grazie ad un piccolissimo frammento di 1-2 mm di occhio sano è possibile ricostruire in laboratorio una superficie corneale contenente la giusta quantità di cellule sane da trapiantare nel paziente per ripristinare la cornea nel tempo”.

Questa terapia, applicata per la prima volta sull’uomo in via sperimentale negli anni Novanta e riconosciuta come farmaco orfano nel 2008, è stata il primo farmaco a base di cellule staminali approvato in Europa con il nome di Holoclar® (febbraio 2015). “Da allora sono state trattate decine di pazienti in diversi Stati europei (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Regno Unito). Fino al lockdown della primavera 2020 che ha arrestato tutte le attività di chirurgia procrastinabili - spiega la professoressa Graziella Pellegrini, direttrice R&D e cofondatrice di Holostem e coordinatrice della terapia cellulare al Centro di Medicina Rigenerativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia. - La rete di collaborazioni europee per il trattamento di questi pazienti ha quindi deciso di collaborare alla creazione di procedure di lavoro che consentissero di ricominciare a trattare questi pazienti in sicurezza, con controlli sia sui pazienti che sulle loro cellule isolate. In autunno ricomincia la rigenerazione dei tessuti umani ed il loro trapianto, con controlli incrociati sulla assenza del virus e collaborazioni in sala operatoria da remoto. Il primo giovane paziente italiano è quello trattato proprio oggi dal prof. Rama, al San Raffaele di Milano. E altri interventi sono in programma nelle prossime settimane in diverse cliniche europee”.

Nel frattempo Holostem, spin-off nato all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2008 proprio per portare ai pazienti queste terapie avanzate grazie alla collaborazione con Chiesi Farmaceutici, a giugno 2020 ha siglato un accordo per il trasferimento di Holoclar® dal Gruppo Chiesi (titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio dal 2015) ad Holostem stessa. “Diversi sono i motivi per cui questa notizia è molto importante - dichiara Marco Dieci, amministratore delegato di Holostem - Innanzitutto per i pazienti, che possono continuare a ricevere la terapia in modo sicuro, ma anche per Holostem, che per la prima volta arriva a questo trapianto avendo gestito in autonomia tutte le fasi del ciclo del prodotto: dalla programmazione della biopsia alla distribuzione finale. Una parte di queste attività che prima erano gestite da Chiesi Farmaceutici e che oggi sono interamente controllate e gestite dallo storico produttore Holostem e ci consentono di diventare un’azienda biotecnologica a tutto tondo, che oggi guarda non solo all’Europa ma anche agli Stati Uniti e ad altre aree extra-europee per Holoclar® e per i nuovi prodotti in via di sviluppo, come la terapia genica per i Bambini farfalla, la ricostruzione dell’uretra o il trattamento della cecità bilaterate dovuta alla distruzione totale delle cellule staminali corneali, non trattabile con Holoclar®”.

15 ottobre 2020
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