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Al Trivulzio assenteismo con punte del 65% durante l’emergenza covid. Ma mortalità sotto la media. I risultati della Commissione di inchiesta dell’Ats Milano  

È un quadro di criticità esterne ed interne quello del Pio Albergo Trivulzio di Milano descritto nella relazione della Commissione di inchiesta istituita dalla Ats Milano su richiesta di Regione Lombardia e Comune di Milano. Le difficoltà ad eseguire i tamponi e a reperire Dpi a livello nazionale hanno sicuramente contribuito, ma a rendere difficile la gestione dell’epidemia è stato anche il fatto che “in alcuni reparti e per alcune figure le assenze hanno interessato il 65% della forza lavoro” e “solo il 9% per contagio da Covid”, si legge nella Relazione. Nonostante questo, nel periodo marzo-aprile la mortalità nella sezione rsa del Pat è stata “molto inferiore” a quello delle altre Rsa. Per i vertici del Pat “la relazione fa giustizia del lavoro svolto”.

09 LUG - Elementi di difficoltà “esterni” e “criticità interne” sono stati rilevati alla base della problematica gestione dell’emergenza coronavirus al Pio Albergo Trivulzio di Milano, che “non è sempre riuscito a dare adeguata applicazione alle procedure di tutela degli operatori durante l'emergenza da SARS-CoV-2” ma che, nonostante questo, ha registrato durante l'emergenza una mortalità media inferiore a quella registrata nelle altre Rsa lombarde. È quanto emerge nella relazione della Commissione di inchiesta istituita dalla Ats Milano su richiesta di Regione Lombardia e Comune di Milano.

“La presenza di casi sospetti in diverse strutture del PAT fin dai primi giorni di epidemia è coerente con l'ipotesi di un'introduzione precoce dell'infezione (attraverso personale, visitatori e pazienti ambulatoriali) e di una successiva propagazione interna tra ospiti e pazienti, che le procedure di isolamento adottate (in camera singola o per coorte) non sono riuscite ad arginare in modo efficace”, sono alcuni dei passaggi della relazione ripresi dall’Ansa.

Per quanto riguarda i fattori esterni al PAT, la Commissione cita la scarsa disponibilità di Dpi e le difficoltà ad eseguire tamponi nasofaringei ad ampio raggio, mentre tra le criticità interne emerge “un elevato tasso di assenteismo del personale, anche prima dell'emergenza sanitaria” e “la difficoltà dell'Unità di Coordinamento a incidere efficacemente sui comportamenti concreti anche per la presenza di criticità relazionali accentuate dalle difficoltà a comunicare direttamente soprattutto durante le fasi iniziali dell’emergenza".

In particolare, l'assenteismo lavorativo aveva registrato livelli elevati già in condizioni ordinarie nelle varie strutture del PAT ma nel corso dell’emergenza la situazione era diventata critica anche in questo ambito: "In alcuni reparti e per alcune figure le assenze hanno interessato il 65% della forza lavoro” e solo il 9% degli assenti risultava contagiato dal covid.

La Commissione sottolinea che “particolare criticità alla gestione dell'emergenza è stata apportata dal marcato assenteismo del personale di assistenza che ha assunto dimensioni molto superiori all’atteso" e che “un livello così elevato di assenze dal lavoro difficilmente trova spiegazione nella diffusione del contagio tra gli operatori come rivelano gli indici di infortunio specifico segnalati dalla struttura”.

Nonostante questo, nel primo quadrimestre dell'anno, il rapporto tra decessi osservati e decessi attesi al Pio Albergo Trivulzio è stato pari a 1.7 mentre quello corrispondente nelle rsa di ATS Milano è stato pari a 2.2 e, in particolare, nel periodo marzo-aprile la mortalità nella sezione rsa del Pat è stata "molto inferiore” a quello delle altre rsa nel medesimo periodo e “di poco superiore” a quello verificatosi nella popolazione generale over 70 di ATS.

Per quanto riguarda gli ospiti del Pat ricoverati nelle strutture di cure intermedie, la mortalità "risulta inferiore sia a quella media della popolazione generale over 70 che a quella osservato nelle analoghe strutture di ricovero per Cure Intermedie presenti nel territorio di ATS Milano”, prosegue la relazione.

Insomma, una relazione che traccia un quadro grave ma che, per Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio, rispettivamente presidente del Consiglio di Indirizzo e direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, “fa giustizia del grande lavoro svolto dal Pat nelle eccezionali e gravi condizioni in cui si è sviluppata la pandemia a Milano e in Lombardia nel primo quadrimestre del 2020”.

“Dal 25 febbraio - proseguono i due dirigenti del Pat in un lancio di agenzia - la Protezione Civile aveva bloccato le acquisizioni periferiche di DPI; i tamponi a ospiti e personale è stato possibile farli solo da metà aprile; le indicazioni d'uso dei DPI ffp2 e anche completi per personale che operava con esposizione a droplet e con pazienti sintomatologici erano già operative con i bollettini di febbraio”.

09 luglio 2020
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