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Lombardia. Rete degenze territoriali e superticket. Regione e sindacati trovano l’accordo

Sarà istituita in ogni Asst un’unica struttura organizzativa, responsabile dei percorsi di accompagnamento a setting di cura appropriati rispetto alle unità d’offerta di degenza di comunità, pubbliche o private accreditate e contrattualizzate. Al via il riordino della rete delle degenze territoriali. Sui superticket, considerata la limitata disponibilità finanziaria di 10,5 milioni di euro, concordato un intervento aggiuntivo per reddito rispetto all’attuale sistema di esenzione.

31 LUG - Cgil, Cisl e Uil Lombardia, insieme alle proprie Federazioni sindacali di categoria dei Pensionati, della Funzione pubblica e Medici, dopo un lungo confronto iniziato lo scorso gennaio, hanno siglato con Regione Lombardia un‘importante accordo sul riordino della rete delle degenze territoriali o di comunità e sull'esenzione dalla compartecipazione al superticket per le prestazioni ambulatoriali per alcune condizioni di potenziale vulnerabilità del nucleo familiare.

Sui superticket, spiega una nota dei sindacati, “stante la limitata disponibilità finanziaria pari a 10,5 milioni di euro, si è concordato un intervento aggiuntivo rispetto all’attuale sistema di esenzione dalla compartecipazione sanitaria per esentare dalla sola quota fissa (super-ticket) così come rimodulata dalla DGR n. 2027/2011 e dalla DGR 162/2018, per le prestazioni di specialistica ambulatoriale tutti i cittadini nelle seguenti situazioni”:    
• nuclei familiari fiscali con reddito superiore a €18.000 e inferiore o uguale a €30.000 con almeno un minore presente nel nucleo (circa 315.000 nuovi esenti per un minore introito di superticket prevedibile su base annua nel valore di € 5 MLN);
 
• nuclei familiari fiscali con reddito superiore a €30.000 e inferiore a €70.000 con almeno due minori presenti nel nucleo (circa 260.000 nuovi esenti per un minore introito di superticket prevedibile su base annua nel valore di € 5 MLN);
 
• nuclei familiari fiscali con reddito inferiore o uguale a €90.000 con un soggetto affetto da una delle seguenti esenzioni per invalidità: G01, G02, L01, L02, S01, S02, C01, C02, C03, C04, C05, C06 (circa 50.000 nuovi esenti per un minore introito di superticket prevedibile su base annua nel valore di € 0,5 MLN).

Per quanto concerne la rete delle degenze territoriali, come richiesto dai sindacati, l'accordo prevede la realizzazione in ogni Asst (Azienda sociosanitaria territoriale) di un’unica struttura organizzativa, responsabile dei percorsi di accompagnamento a setting di cura appropriati rispetto alle unità d’offerta di degenza di comunità, pubbliche o private accreditate e contrattualizzate, che dovranno comunicare in tempo reale le proprie disponibilità.

“L’implementazione della rete delle degenze di comunità rappresenta una prima risposta ai bisogni di cura ed assistenza delle persone che ad oggi ricevono risposte parziali (servizi di assistenza domiciliari) o inappropriate (ricoveri ospedalieri) quando non costose per le famiglie come nel caso si debba fare ricorso a strutture residenziali o assistenti familiari.  E’ stato compiuto un passo avanti, ma adesso dovranno essere attuati tutti i provvedimenti necessari a mettere le unità organizzative in condizioni di lavorare – affermano Cgil, Cisl e Uil Lombardia -. Occorre garantire che le Asst possano costituire le unità e dotarle delle risorse economiche, delle competenze e della strumentazione informatica adeguata al ruolo che devono giocare”.

L'intesa prevede inoltre che Regione Lombardia avvii il processo di riordino della rete delle degenze territoriali anzitutto riclassificando i posti letto esistenti, razionalizzando l'offerta nell'ambito della degenza di comunità.

“Il confronto con Regione Lombardia e con le direzioni delle Ats (ex Asl) territoriali, proseguirà sull’analisi e la definizione dei fabbisogni nel territorio, dal quale dovranno discendere coerenti atti di programmazione su: entità delle risorse finanziarie, dotazioni organiche necessarie, quantificazione di posti letto riclassificati per i livelli assistenziali previsti, strutture da adibire e/o convertire in POT (Presidi Ospedalieri Territoriali) e PreSST (Presidi SocioSanitari territoriali)” sottolineano le categorie confederali della funzione pubblica lombarda.

“Riteniamo tutto questo un primo passo importante per tutti quei cittadini che hanno necessità di continuare il percorso di cura dopo il ricovero ospedaliero. Non saranno più lasciati soli ma accompagnati presso le strutture che offrono la migliore assistenza per una completa guarigione”, evidenziano le categorie dei Pensionati della Lombardia.

31 luglio 2019
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