Verso le elezioni. Forum Quotidiano Sanità. “La riforma lombarda è un pasticcio. E ormai è chiaro che Forza Italia vuole privatizzare la sanità. Il 4 marzo si deciderà il futuro del Ssn”. Intervista a De Biasi (PD)
La presidente della Commissione Sanità del Senato fa il punto sulla sua campagna elettorale e commenta l'intervista al professor Zangrillo di Forza Italia. "Tutti quelli con cui mi sono fermata a parlare si sono lamentati delle liste d'attesa, non a caso è uno dei primi punti che abbiamo affrontato nel programma sanità del PD. È ormai chiaro che FI ha intenzione di privatizzare il nostro Ssn. È giusto che cittadini e operatori sanitari siano al corrente di questo e che tengano bene a mente la cosa il prossimo 4 marzo"
21 FEB - "La campagna elettorale sta andando molto bene. La sanità impatta sempre nella vita quotidiana delle persone. La riforma sanitaria lombarda è un pasticcio, i cittadini non la capiscono e non nascondono i loro timori e le loro preoccupazioni al riguardo". E in vista del prossimo voto del 4 marzo: "Zangrillo ha fatto chiarezza su un punto fondamentale: Forza Italia ha intenzione di privatizzare il nostro Servizio sanitario nazionale. È giusto che cittadini e operatori sanitari siano al corrente di questo e che tengano ben a mente la cosa quando si recheranno alle urne".
Così in quest'intervista a
Quotidiano Sanità la presidente della Commissione Sanità del Senato,
Emilia Grazia De Biasi (PD), fa il punto sulla sua campagna elettorale che la vede impegnata nel collegio uninominale 5 di Milano.
Senatrice De Biasi, come procede la sua campagna elettorale su Milano?
Sta andando molto bene. Sono candidata alla Camera nel collegio uninominale 5 di Milano. La mia è una campagna elettorale sul territorio, senza nessun paracadute. Sto tentando di conquistare sul campo ogni voto in tutta la periferia nord ovest di Milano. Un'area vasta dove ho riscontrato diversi problemi, molti dei quali non di competenza del Comune, ma anche grandi potenzialità. Ho verificato in queste settimane l'importanza della presenza fisica sul territorio a fianco dei cittadini. C'è sempre un'ottima risposta ogni volta che racconto loro quanto fatto in questi 5 anni in Parlamento e quanto vorremo mettere in campo con la prossima legislatura.
Quanto impatta la sanità in questa campagna elettorale?
La sanità impatta sempre nella vita quotidiana delle persone. Tutti quelli con cui mi sono fermata a parlare si sono lamentati delle liste d'attesa, delle difficoltà di accesso ai servizi. Non a caso questo è uno dei primi punti che abbiamo affrontato all'interno del programma sanità del Partito Democratico. Abbiamo messo nero su bianco la volontà di realizzare un Piano nazionale per la gestione delle liste di attesa, promuovendo a livello nazionale le migliori esperienze messe in campo da alcune regioni in questi anni, al fine di garantire ai cittadini il pieno accesso ai servizi in tempi certi e ragionevoli.
Devo invece sottolineare come da questo punto di vista Regione Lombardia non stia facendo nulla.
Come viene vista sul territorio la discussa riforma per la presa in carico delle cronicità?
Non saprei neanche se chiamarla riforma. Non si capisce come funziona questo pasticcio, e non lo capiscono neanche i cittadini che, non a caso, non nascondono i loro timori e le loro preoccupazioni al riguardo. Uno dei problemi di base di questa riforma è la svalorizzazione dei medici di medicina genarale. Di recente è stato varato il Piano nazionale cronicità. Qui si parla di un lavoro in "rete". In Lombardia, invece, non c'è nessuna rete. Qui ci sono solo "gestori", probabilmente in prevalenza privati. E questo, badi bene, è un problema per la sanità pubblica. Un conto è un'integrazione ed una reciproca valorizzazione di pubblico e privato, altro è invece la sostituzione del pubblico con il privato. Ad esempio, è vero che il gestore privato convenzionato potrà subappaltare le prestazioni anche ad un privato non convenzionato?
Siamo sicuri che questa riforma comporti dei risparmi? Io credo, invece, che si spenderà anche di più. E ancora, la rete delle cure palliative che fa parte del percorso cronicità, la presa in carico dei disturbi mentali e quella delle dipendenze come verranno affrontate? Per le malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, i gestori cosa faranno? Su tutto questo non viene data risposta. Non vedo quella reale integrazione sociosanitaria che sarebbe invece indispensabile.
Oggi a Milano il premier Gentiloni è nuovamente tornato sulla vicenda Ema, che idea si è fatta?
Penso che se le carte sono truccate vuol dire che qualcuno ha barato. Ecco perché dobbiamo chiedere che si riveda l'assegnazione della sede per Ema. Milano ha giocato pulito e con lei l'Italia. La verità deve vincere sull'inganno. Governo, Parlamento, Regione e Comune devono lavorare tutti insieme per Ema a Milano, insieme per un'Europa della trasparenza, della ricerca, della salute per tutti.
Ha avuto modo di leggere le proposte del responsabile sanità di Forza Italia, cosa ne pensa?
Innanzitutto mi faccia dire che ho trovato fuori luogo le dichiarazioni su stamina. Non abbiamo perso tempo a litigare sulla stampa. Il problema è come stamina sia riuscita ad entrare in una struttura pubblica come gli Spedali Civili di Brescia grazie alla Regione. Noi abbiamo sventato una truffa a danno delle tante famiglie di malati oltre che dello stesso Servizio sanitario nazionale. La battuta del responsabile sanità di Forza Italia è dunque fuori luogo.
Quanto al resto, mi sembra evidente la volontà da parte di Forza Italia di privatizzare la sanità italiana. Eppure, solo pochi mesi fa, in Commissione Sanità al Senato abbiamo votato all'unanimità, quindi anche con FI, le conclusione dell'
indagine sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Lì si diceva in maniera molto chiara e netta che sanità integrativa ed assicurazioni sono attualmente una "giungla" e che occorre per prima cosa fare chiarezza e capire quali siano i reali benefici per i cittadini. Resto convinta che l'universalismo si difenda solo migliorando l'attuale sistema pubblico. Sulla sanità integrativa si può ragionare, ma solo per ciò che attiene agli extra Lea.
Quanto al welfare aziendale?
Il welfare aziendale sta diventando una realtà. Ma anche qui vanno posti alcuni limiti. Non si può paralre con tanta facilità di secondo pilastro, assicurazioni e convenzioni bancarie come fa Zangrillo. Altrimenti, che ne sarà di chi non lavora, dei minori, degli anziani o degli immigrati? Vogliamo rischiare di creare una sanità di Serie A per chi paga ed una di serie B aperta a tutti? E ancora, le assicurazioni per i malati cronici quanto costeranno? E i costosi farmaci innovativi, se li potrà permettere solo chi paga o è coperto da assicurazioni? Queste sono domande che dobbiamo porci prima di dare il via con tanta facilità a certe soluzioni.
Il responsabile del Dipartimento sanità di FI ha anche auspicato una valorizzazione del personale, in particolare degli infermieri.
Mi chiedo se sia a conoscenza della legge sul riordino delle professioni sanitarie da poco varata dal Parlamento. Insomma, di certo dobbiamo ringraziare il professore per aver fatto chiarezza su un punto fondamentale.
Quale?
Forza Italia ha intenzione di privatizzare il nostro Servizio sanitario nazionale. È giusto che cittadini e operatori sanitari siano al corrente di questo e che tengano ben a mente la cosa, perché il prossimo 4 marzo nelle urne si deciderà non solo il prossimo Governo ma anche il futuro del Ssn.
Giovanni Rodriquez
21 febbraio 2018
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